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PIANETA GRANATA

Toro-Baroni, il passato insegna: ecco perché rischia grosso. E Cairo intanto...

In 20 anni di presidenza non solo il derby, anche la Coppa Italia è sempre stata tabù per l'editore alessandrino/milanese

Toro-Baroni, il passato insegna: ecco perché rischia grosso. E Cairo intanto...

A sinistra Marco Baroni, a destra il presidente granata Urbano Cairo

Al primo turno, il 18 agosto scorso contro il Modena dell’ex Andrea Sottil, ci ha pensato capitan Vlasic a salvare i granata da una potenziale figuraccia. Gli emiliani dopo aver dominato in lungo e in largo nella prima frazione di gara - sfiorando anche il gol - si sono dovuti inchinare ai granata che nella ripresa, complice anche l’ingresso del talentino Ilkhian, sono riusciti ad abbattere il muro eretto dalla difesa di Sottil e a trovare così la via del gol decisivo. Se i granata fossero stati eliminati al primo turno - anche se non è mai successo -, non sarebbe stato uno “scandalo”, calcisticamente parlando. Anche perché nell’era Cairo la Coppa Italia rappresenta un enorme tabù quasi quanto quello del derby, vinto in una sola occasione da 20 anni a questa parte. Giovedì sera, per il secondo turno (sedicesimi di finale), arriva il neo promosso Pisa, squadra che in campionato ha quattro punti come il Toro.

Dicevamo, lo storico del Toro di Coppa Italia non è dei migliori, visto che solo in tre occasioni i granata hanno raggiunto i quarti di finale della coppa nazionale. Un vero peccato se si pensa che la vittoria della Coppa Italia - o semplicemente l’arrivo in finale - può aprire in automatico l’accesso all’Europa. Anche tornare ad alzare al cielo un trofeo, non sarebbe un cattivo proposito, visto il ritorno al successo di una società come il Bologna a 50 anni di distanza dall’ultima volta. La prima missione, per la squadra granata, sarà quella di vender cara la pelle e salvarsi da un’eventuale eliminazione. Già in passato, d’altronde, insegna la storia recente della società di Urbano Cairo, la coppa nazionale ha fatto vittime illustri. Ne sa qualcosa Gianni De Biasi, allenatore a cui Cairo è molto legato, sollevato dall’incarico proprio dopo un Torino-Crotone di Coppa Italia. Anche la panchina di Sinisa Mihajlovic saltò dopo un match di coppa, a gennaio: ebbene l’allenatore serbo fu esonerato dopo il roboante ko in una stracittadina di Coppa Italia vinta dalla Juventus 4-0.

Giusto un anno fa - correva il 24 settembre 2024 - proprio dopo la sconfitta in Coppa contro l’Empoli in casa (i toscani sono arrivati fino alle semifinali), è cominciato il declino del Toro di Vanoli osannato persino da Cairo via social con un bel “Salutate la capolista”. Giovedì sera toccherà ai granata di Baroni scendere in campo: Cairo proprio martedì scorso si è presentato allo stadio Filadelfia per parlare alla squadra, un segnale che le cose non stanno andando nel verso giusto rispetto alle previsioni del presidente. Lui, infatti - sarà presente allo stadio -, avrebbe voluto provare a ricucire con i tifosi grazie ai risultati, finora a dir poco penosi. Meglio dunque correre ai ripari. Baroni rischia grosso: il passato insegna, la Coppa Italia può valere anche un panchina.

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