La “Zona franca” dell’arte secondo Flashback ha trovato la sua sede nell’ex caserma di via Asti 22. E’ qui che da ieri si sono aperte le porte della mostra mercato di arte antica e contemporanea nata nove anni fa da un’intuizione di Ginevra Pucci e Stefania Poddighe, ed è qui che molto probabilmente vi rimarrà anche in futuro, almeno fino a quando al PalaAlpitour di Torino si giocheranno le Atp Finals. Una location particolare, al primo impatto più trascurata rispetto al moderno Oval, ma anche suggestiva. Uno di quei luoghi “radical” che tanto piacciono ai torinesi. Anche a quelli che contano. Tra i primissimi ospiti che ieri hanno varcato il mega portone della Dogali, Allegra Agnelli, seguita nel corso della giornata da imprenditori, avvocati, uomini e donne dell’industria e della cultura torinese. Tutti invitati dai 34 galleristi italiani alcuni dei quali con sede anche a Londra, come la torinese Valentina Benappi o i giovanissimi Carretto e Occhinegro, appena trentenni, probabilmente i più giovani di Flashback, o ancora la Flavio Ginassi Fine Art. Sì perché, a parte il bello da vedere e godere, ogni fiera d’arte che conti porta con sé un unico obiettivo: fare business. Un business colato a picco negli ultimi due anni e pronto adesso a ripartire. A fare la parte della regina, ovviamente, in questo contesto, è l’arte contemporanea. Siamo riusciti a introdurci a fatica in alcune trattative e abbiamo scovato, per esempio, che l’“Ettore e Andromeda” di de Chirico della Artemisa di Roma parte da circa 1.400.000 euro. Questa la cifra da sborsare da parte di collezionisti o musei per vederlo sui propri muri. E ancora, la meravigliosa scultura di Medardo Rosso della Galleria Russo di Roma, “Ecce puer”, del valore di circa 800.000 euro. Nello stesso stand un Giacomo Balla dal prezzo decisamente top secret, così come per gli altri Casorati, Chagall (disegni) in bella mostra fra gli stand. Proseguendo ecco il “Paesaggio con figura” del 1994 di Mimmo Paladino della Galleria dello Scudo trattabile a partire da 150.000 euro. L’arte antica fa la sua bella figura a meno zeri ma, si salva grazie a un pieno di decorazioni in oro puro di tante opere. Tra le chicche torinesi merita un momento di riflessione il bel quadro di Carlo Levi del 1954 dal titolo “Qui nascono” ed esposto dalla Galleria Del Ponte di corso Moncalieri. «Non è importante il prezzo - spiegano i titolari - la trattativa prenderà avvio solo se ci renderemo conto che il cliente è davvero interessato. Questo non è un quadro qualunque». Così come non lo è il bel paesaggio torinese del “Po a Torino” di Marco Calderini del 1800 del valore di 85.000 euro e portato in città dalla romana Virgilio & C. Si tratta di una veduta del fiume con sullo sfondo i Cappuccini, uno scorcio di Gran Madre e tanto verde. Tra le curiosità, una gondola con tanto di gondoliere veneziano. Un’anomalia o storia vera non si sa, ma non importa, all’arte tutto è concesso purché sia bello e... rigorosamente costoso. Fino a domenica (15 euro intero, 10 ridotto). Ogni giorno sarà possibile usufruire di una navetta gratuita da piazza Vittorio dalle 11 alle 19,30.
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