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10 Marzo 2023 - 08:52
Ne ha davvero per tutti. Per Renzi «che si è presentato da rottamatore ed è diventato restauratore». Per la Meloni «che si dichiarava antieuropeista, antiatlantista e adesso che è premier ha cambiato idea». Per Salvini, «che prima era No Tav e poi quando è andato al governo è diventato pro Tav». Per Draghi, che ha «annullato tutto ciò di nuovo che era stato fatto negli ultimi anni e ha “salvato l’argenteria”». Ne ha anche per i giornali, «burattini nelle mani dei loro padroni». Per Conte, invece, non ne ha. All’ex premier dei governi gialloverdi e giallorossi Travaglio riserva, invece, un ruolo salvifico: «Un asse Schlein-Conte può significare davvero il cambiamento». Marco Travaglio racconta così “I migliori danni della nostra vita” e lo fa, con il suo consueto stile satirico e umoristico, dal palco del Teatro Colosseo dove domani sera, in uno spettacolo già tutto sold out, ripercorrerà gli ultimi 15 anni di storia italiana.
Di questi 15 anni, insomma, a parte Conte, non salva nessuno... «Non è un giudizio universale, il mio, sono solo constatazioni. Il timore è che il sistema che non è riuscito ad ammazzare Conte con i suoi numerosi “conticidi” ora provi a salvarsi con la Schlein. Tutti i giornali le consigliano di proseguire sulla linea della continuità rispetto a prima, di non cambiare niente. E ci sono già delle avvisaglie che lei si faccia cambiare dal sistema. Infatti, non si è ancora pronunciata contro l’inceneritore di Roma, si è anche dimenticata di essere pacifista votando il decreto della Meloni per l’invio di armi. Ma la Schlein è stata scelta dagli elettori per cambiare e se non cambia niente verrà triturata e fallirà».
Nello spettacolo parlerà anche di guerra... «Sì, avrà una parte centrale. Oggi, se sei per un trattato di pace sei considerato putiniano. Io detesto Putin, mi è bastato vedere che cosa ha fatto in Cecenia, Crimea, Siria, contro i suoi stessi dissidenti. Però, per essere accettato in società, devi sostenere che l’Europa deve annullarsi e stare agli ordini di Biden, ma gli interessi americani sono opposti a quelli europei. L’Italia scelga da che parte stare».
A proposito del suo giudizio sulla guerra e su Zelensky lei ha qualcosa in comune con Berlusconi... «No, a differenza di me Berlusconi dice che Zelensky “si è invaso da solo”. Certo, la follia guerrafondaia della Meloni lo trasforma in uno che vuole il negoziato, lo rende meno bellicista, ma c’è modo e modo per essere contro la guerra».
Infine, quali sono stati, secondo lei, i governi che negli ultimi 15 anni hanno fatto “i migliori danni della nostra vita”? «Quelli di Letta, Renzi e Draghi».
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