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“Zero a Zero”, il re dei sorcini festeggia 50 anni di carriera

Cinquantacinque anni di carriera, 72 di una vita che sa di leggenda. Almeno fra i suoi, tanti, tantissimi sorcini che adesso sono pronti ad abbracciarlo nell’intimità del PalaAlpitour per due serate sold out (disponibili solo una manciata di tagliandi). Renato Zero sarà in concerto a Torino venerdì 17 e sabato 18 marzo. Con i piemontesi festeggerà la sua carriera ripercorrendo i brani più famosi del suo repertorio, dai grandi classici a quelli più recenti, mettendosi a nudo con i fan, con se stesso. Non a caso il tour, iniziato in autunno con i 100.000 spettatori del Circo Massimo, si intitola “Zero a Zero - Una sfida in musica”.

Il risultato di «una sfida in musica tra i due eterni contendenti: Renato & Zero. E’ un tour… tutto da vivere - spiega il cantautore romano -. Un bel pareggio ci vorrebbe proprio per mettere d’accordo pubblico e privato di un Renato che ha deciso di sdoppiarsi dal 1966 fino ad oggi. Uno bazzicava vicoli, piazze, quartieri e città. Da Nord a Sud. Da Est ad Ovest. In abiti borghesi, ovviamente, raccogliendo segreti e storie di vita di ogni genere. L’altro lo attendeva per mettere nero su bianco, con parole e musica, quelle osservazioni e porzioni di umanità così necessarie allo scopo».

E un altro ancora si recava spesso a Torino per incontrare in gran segreto una delle persone più legate a lui, Roberto Swami, il fondatore della comunità religiosa Anima Universale di Leinì dove oggi sorge il Tempio che ogni domenica accoglie migliaia di adepti provenienti da tutta Europa, non soltanto dall’Italia, e tra questi numerosi personaggi del mondo dello spettacolo e della musica. Da Renato Zero, appunto, di cui durante le celebrazioni vengono cantati i successi, così come quelli dei Pooh, gli altri amici fraterni di Swami. Probabilmente ci sarà anche lui nelle prime file della platea venerdì o sabato, pronto a sostenere e applaudire l’amico di sempre durante uno dei tour più importanti della sua lunga carriera arrivato dopo il dramma della pandemia. «Una scommessa difficile. Un confronto continuo. Cercando di non mettere in imbarazzo chi, ignaro di essere oggetto di una sorta di perquisizione benevola, avrebbe potuto non gradire quel tipo di stalkeraggio. Furono i pronostici, non proprio incoraggianti, a suggerire a quei due di fare “ditta” e partire proprio da quello Zero. Oggi i due imprudenti festeggiano le nozze di smeraldo di fronte al loro amatissimo, nonché fedelissimo, pubblico! Che dire: Finché c’è Zero c’è alleanza. E quindi vinca chi avrà più costanza!!!».

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