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Teatro Regio
30 Marzo 2023 - 08:00
L’originale scenografia ricostruita sul palco del Teatro Regio
“Il flauto magico” di Mozart è il nuovo titolo in cartellone al Teatro Regio di Torino e di magico, in questa produzione della Komische Oper di Berlino che va in scena dal 31 marzo e fino al 14 aprile prossimo sul palco di piazza Castello, c’è davvero tutto.
Lo spettacolo
C’è un mix di cinema, cabaret, vaudeville e music hall; ci sono bellissime scene d’animazione, elefanti rosa che volteggiano e performance dal vivo; c’è la realtà tridimensionale che si fa bidimensionale e viceversa, con i cantanti sospesi a mezz’aria per diventare a loro volta cartoni animati; c’è Papageno che richiama Buster Keaton, Monostato che è un po’ Nosferatu, Pamina che ricorda Louise Brooks. Per dirla con Barrie Kosky, sovrintendente della Komische Oper e autore della regia insieme con Suzanne Andrade, la storia d’amore fra Tamino e Pamina è «un film muto di Mozart».
Il cast
Non è un caso che questa versione onirica dell’opera, musicata da Mozart nel 1791 su libretto di Emanuel Schikaneder, abbia avuto un successo straordinario nei tre continenti in cui è stata rappresentata. E ora, sbarcata per la prima volta a Torino, ha registrato nell’anteprima giovani di questa sera il sold out in soli due giorni. Con la regia ripresa per l’occasione da Tobias Ribitzki, le animazioni di Paul Barritt, l’ideazione di “1927” (Suzanne Andrade e Paul Barritt) e le scene e i costumi di Esther Bialas, l’opera (in lingua originale tedesca con soprattitoli in italiano) sarà diretta da Sesto Quatrini alla guida dell’Orchestra e dal Coro del Regio. Istruisce il Coro Andrea Sechi. Un cast “giovane e bello”, assicurano dal teatro lirico torinese, per interpretare questa storia ambientata in una terra fatata dove il principe Tamino, aiutato dal fedele Papageno, combatte le forze del male per liberare l’amata. Sul palco nel ruolo di Pamina si alterneranno Ekaterina Bakanova e Gabriela Legun; in quello di Tamino Joel Prieto e Giovanni Sala; Papageno è interpretato da Alessio Arduini e Gurgen Baveyan; la Regina della Notte da Serena Saenz, Beate Ritter e Danse Kontora, mentre In-Sung Sim è Sarastro e Amélie Hois Papagena.
Il commento
Un’esperienza immersiva quella proposta da Kosky, dove i dialoghi sono condensati e trasformati in intertitoli di film muto con l’accompagnamento del pianoforte: «Questa enfasi delle immagini - è ancora il regista - fa in modo che ognuno viva lo spettacolo a modo suo: come un magico libro di fiabe viventi, come una curiosa meditazione contemporanea sui film muti in quanto film muti che si aprono al canto, come dipinti che prendono vita».
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