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L'appello
02 Giugno 2023 - 16:39
A sinistra Gigi D'Agostino e a destra Leo Dag
La targa della sua automobile inizia proprio con “GG 67”. Una coincidenza penserebbero in molti, «no, si tratta di un disegno del destino», commenta, invece, lui Leonardo Aquilino, torinese classe 1967, di giorno manutentore presso un circuito bancario, di notte dj Leo Dag, ovvero, il tribute man più famoso del Piemonte e d’Italia del maestro della consolle torinese: Gigi D’Agostino. Di cui, oltre all’anno di nascita, ha in comune la prestanza fisica che lo rende perfetto quando dalla consolle fa rivivere ai fan i momenti indimenticabili segnati dalla musica di Gigi Dag. Fu lui lo scorso dicembre, e ancora prima nel gennaio del 2021, e realizzare il flashmob a Mirafiori, dove Gigi è nato e cresciuto. Un omaggio che ha fatto il giro delle radio e nato in seguito alla notizia della grave malattia che ha costretto il Capitano a ritirarsi dalle scene. E sempre lui, Leo Dag, suonerà a settembre alla Fiera del Peperone in un mega djset sulle note di “L’amour toujours”, “La passion”, “Bla Bla”, “Hollywood”, “Elisir”.
Leo, lo hai mai conosciuto Gigi D’Agostino?
«Quando eravamo adolescenti e lui non era ancora famoso lo conoscevo di vista, abitavamo entrambi a Mirafiori. Poi, musicalmente parlando, mi avvicinai a lui nel 1992 quando iniziò la sua ascesa».
Quindi Gigi D’Agostino non sa dei suoi tributi?
«In realtà credo di sì, lo zio a gennaio presenziò al flashmob e mi disse che gli avrebbe fatto vedere il video».
Lui si è fatto sentire?
«No, ancora no. E’ il mio sogno, spero che prima o poi mi invii un saluto, un messaggio, mi faccia capire che sa di me. So che non è semplice, D’Agostino è un uomo molto riservato, ancora di più oggi che non sta bene».
Sono aumentate le richieste delle sue serate da quando Gigi non suona più?
«Sì, certamente. Ma io non accetto tutto ciò che mi viene proposto. Non mi esibisco per soldi, la mia è una passione. Voglio trasmettere alle persone l’amore per Gigi D’Agostino e per la sua musica, unica e intramontabile. Il mio è un omaggio, non si tratta di un lavoro. La prossima data importante sarà quella della Fiera del Peperone di Carmagnola, nella stessa piazza si esibiranno anche altri artisti importanti come Enrico Ruggeri».
Quando è in consolle somiglia molto a Gigi.
«Sì, me lo dicono tutti. Io non voglio imitarlo, ripeto, voglio omaggiarlo e fare in modo che nessuno si dimentichi di lui e della sua musica, anche se la cosa è praticamente impossibile. Ho una costumista personale che mi cuce gli abiti uguali a quelli di D’Agostino, presto tutte le attenzioni possibili per far sì che le mie performance siano perfette».
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