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Teatro Carignano

“La dodicesima notte” di Shakespeare

Martedì 27 giugno torna “Prato inglese”, l’appuntamento estivo dello Stabile con i capolavori del Bardo

"La dodicesima notte"

Le prove dello spettacolo (photo Virginia Mingolla)

È un tripudio di verde al Carignano. Verde il prato nel foyer, verde quello nel corridoio, verde il palco. Torna il “Prato inglese. Sere d’estate al Teatro Carignano”, l’iniziativa che propone i capolavori shakespeariani nel teatro bomboniera torinese e questa volta lo fa con una delle opere più “frizzanti” del Bardo, l’ultima commedia giocosa da lui composta. Debutta martedì 27 giugno (ore 21) in prima nazionale “La dodicesima notte (o quel che volete)”.


«E già nel titolo è dichiarato lo spirito di questa malinconica commedia, in cui nulla di ciò che è, lo è davvero» dice il regista Leo Muscato. È affidata all’estro creativo del regista e drammaturgo pugliese (ad oggi ha messo in scena 24 opere liriche e 26 testi teatrali) la direzione di questa produzione del Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale che replicherà fino a domenica 16 luglio. Un cast corposo di interpreti “energici e di talento”, composto da Elena Aimone, Matteo Alì, Marta Cortellazzo Wiel, Fabrizio Costella, Alfonso De Vreese, Giordana Faggiano, Stefano Guerrieri, Celeste Gugliandolo, Mauro Parrinello, Martina Sammarco, Michele Schiano Di Cola, Valentina Spaletta Tavella, Alice Spisa, darà vita alla festa della dodicesima notte, ovvero la dodicesima notte dopo il Natale, che coincide con l’Epifania. Una festa, quella descritta da Shakespeare per la chiusura dei festeggiamenti natalizi alla corte della Regina Elisabetta “in cui tutto era gioiosamente possibile”.

La Trama


La storia ruota intorno a Viola e Sebastian, due gemelli naufragati, l’una all’insaputa dell’altro, sulle coste dell’Illiria, dove vivono il duca Orsino e la dama Olivia, sir Toby Belch, sir Andrew Aguecheek, Maria, la cameriera di Olivia, Malvolio il maggiordomo, il giullare Feste e altri personaggi. Una storia di amori, trame inganni, travestimenti che tuttavia condurranno ad un inevitabile lieto fine . «Assoluta protagonista di questo testo è la musica - spiega Muscato -. Forse è anche per questa ragione che quest’opera ha ispirato diversi musical, e anche noi useremo molta musica, suonata e cantata dagli interpreti, in stili e generi diversi, restando all’interno del meccanismo drammaturgico in cui in ogni momento può accadere qualunque cosa». E aggiunge: «Siamo nel tempo del sogno e della fantasia e contaminazione è la parola chiave di questa produzione. I costumi avranno una dimensione temporale impossibile da identificare: abiti contemporanei contaminati con uno stile elisabettiano, e viceversa».

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