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I libri per l'estate
20 Luglio 2023 - 08:30
Poteva essere un lieto fine. Per quanto possibile per una ex prostituta nella Pompei del 75 d.C., giusto una manciata di anni prima dell’eruzione del Vesuvio. Il sapiente ammiraglio Plinio ha acquistato la sua liberta e le ha donato il proprio nome, Rufo l’ha scelta come concubina e le ha messo a disposizione una casa e perfino degli schiavi, la posizione di favorita garantisce amicizie preziose e un rispetto inedito... Ma non è tutto oro quello che luccica, nemmeno se il bagliore proviene dalle borchie metalliche di una dimora sicura, in cui i pericoli del lupanare non possono insinuarsi, turbando la quiete delle notti e dei giorni.
Lo status di liberta prevede vincoli e limitazioni, la stima è un belletto che cola via alla prima goccia di pioggia e il ruolo di amante ufficiale è tutt’altro che stabile, ma è un contratto stringente - e le sorti possono capovolgersi in meno di un istante, seguendo la vorticosa parabola dell’infatuazione e la legge senza legge dell’attrazione. Soprattutto, anche le mura più solide nascondono minuscole brecce... e da lì il veleno e gli incubi si diffondono, strisciando come aspidi.
Quando si giura vendetta davanti agli dei, quando l’odio e i propositi di distruzione prendono forma, incarnandosi in un corpo che trasuda ferocia (e forse qualcos’altro di indicibile), si è mai veramente liberi, liberi di scegliere, di amare, semplicemente di essere? E quanto possono accecare i privilegi effimeri e una felicità inaspettata? Fino a che punto ci si può spingere per la necessità di denaro, per garantire un futuro dignitoso e sereno a una vita appena sbocciata?
In “La casa dalla porta dorata” (Fazi, 19 euro, traduzione di Giulia Gresti e Monica Pareschi), secondo capitolo della trilogia di Elodie Harper, la nostra lupa dovrà ancora una volta dibattersi tra ragione e sentimento (con milleottocento anni di anticipo su Jane Austen), tra freddi calcoli e ardenti desideri, rendendo fede, sempre più e suo malgrado, al nome da schiava che le è stato attribuito in terra latina: Amara. Amara, ormai, l’energia che la anima e la muove, amara la condizione di chi è al suo fianco.
Leggere queste pagine (e lasciarsi travolgere) è come tornare in un luogo amato e conosciuto, non necessariamente idilliaco: ritroviamo vecchie conoscenze, stringiamo legami più forti con personaggi finora rimasti sullo sfondo e assistiamo a repentini cambi di rotta, mentre le carte si rimescolano di continuo - ora la mano sembra vincente, ora si è sul punto di perdere ogni cosa, ed è proprio qui e ora che si gioca il tutto per tutto.
Quali vette di piacere e disperazione raggiungerà Amara non ci è ancora dato saperlo, ma una cosa è certa: “C’è sempre un prezzo da pagare quando si sottovaluta una donna”... All’ombra del tempio di Venere, Persefone, signora degli inferi, aspetta inesorabile chi si azzardi anche solo a provarci.
LA CASA DALLA PORTA DORATA
Elodie Harper
Fazi,
19 euro
traduzione di Giulia Gresti e Monica Pareschi
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