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Mostra del Cinema

Grazie Hollywood! Sei italiani a Venezia e due sono piemontesi

Anche il film dedicato alla “Ferrari” con Adam Driver e “Lubo” di Giorgio Diritti tra i titoli in gara dal 30 agosto. Ad inaugurare il red carpet sarà “Comandante” con Favino

Il film “Ferrari”

Adam Diver nei panni dello storico ingegnere

Lo sciopero degli attori di Hollywood (per il rinnovo del contratto che ancora non arriva) in corso ha aperto spazi importanti nella selezione della Mostra del cinema di Venezia, diretta ancora una volta dal piemontese Alberto Barbera. Sono infatti sei, più del solito, i titoli italiani nel concorso e tanti altri quelli chiamati a esordire al Lido dal 30 agosto. C’è anche molto Piemonte, con due titoli che si contenderanno il Leone d’Oro: “Lubo” di Giorgio Diritti, scritto con Fredo Valla e girato nel Verbano, e “Ferrari” di Michael Mann, di cui alcune scene sono state girate con l’assistenza della Film Commission Torino Piemonte nello scorso autunno a Verrua Savoia. Adam Driver interpreta il mitico Enzo Ferrari, Penelope Cruz invece è Laura Ferrari, mentre Patrick Dempsey il pilota Piero Taruffi.

Assenti i grandi nomi di Hollywood, bisogna guardare in Europa e soprattutto in Italia per scoprire i Vip che riempiranno il red carpet veneziano: nel film di Diritti, ad esempio, il tedesco Franz Rogowski interpreta Lubo, uno Jenish che perde la sua famiglia per mano di un’organizzazione retta su principi dell’eugenetica dilagante nell’Europa degli anni trenta. Accanto a lui l’italiana Valentina Bellé, lanciata da molte fiction e vincitrice a Berlino quest’anno con la serie “The good mothers”.

In apertura Pierfrancesco Favino è il protagonista di “Comandante” di Edoardo De Angelis, Alba Rohrwacher è invece nel cast di “Hors-Saison” di Stéphane Brizé mentre non ci sarà Emma Stone, presente in “Povere creature!” del greco Lanthimos.

Fuori concorso arriverà il nuovo Woody Allen, in gara l’ultimo Roman Polanski: Venezia conferma di non aver paura del “politicamente corretto” che negli ultimi anni ha visto spesso esclusi i lavori di questi due grandi registi, protagonisti loro malgrado di vicende giudiziarie, inserendoli entrambi in selezione.

Ma ci sarà anche “El conde”, film su Pinochet-vampiro che il cileno Pablo Larrain aveva anticipato a giugno, quando era stato ospite per una masterclass a Cinemambiente.
Ci saranno i nuovi film del regista di “Fight Club” David Fincher (si intitola “The Killer” ed è una produzione Netflix) e di Luc Besson, autore di “Leon” e ora alle prese con lo spettacolare “Dogman”. E poi torna Bradley Cooper, ancora dietro la macchina da presa per “Maestro” dopo il successo di “A star is born” insieme a Lady Gaga.

Da Torino arrivano anche due documentari: “Amor” di Virginia Eleuteri Serpieri racconta luci e ombre di Roma, “Un’altra Italia era possibile” di Steve Della Casa racconta il cinema di Giuseppe De Santis.

Inoltre, quattro film nelle varie sezioni arrivano dallo splendido e sempre attivo laboratorio del TorinoFilmLab tra cui va segnalato “Una sterminata domenica” di Alain Parroni.

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