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Forte di Exilles

Disco dance e circo: l'ultima sfida della Bandakadabra

Bandakadabra

La Bandakadabra tutta torinese

Lo strampalato gruppo torinese live il 4 agosto nel concerto “Techno brass composer”

Far convivere la musica da discoteca con i suoni del circo. E’ l’ultima sfida della Bandakadabra. L’ensemble torinese che si autodefinisce “pocket orchestra,” è atteso il 4 agosto dalle 21, (10 euro) al Forte di Exilles con “Techno brass composer”. L’allestimento è inserito nel programma del festival Borgate dal Vivo.


Un esperimento a metà strada tra la fantasia di Nino Rota per Federico Fellini e la cassa ossessionante del dancehall. Insomma, che si tratti di una serata dove si fanno le ore piccole, oppure uno spettacolo da assaporare con la meraviglia del fanciullo, il risultato è lo stesso: divertimento assicurato. Torna in auge la “cassa dritta”, che ha caratterizzato e trasformato per sempre le notti degli anni dell’ultima parte del ventesimo secolo, cambiando, per sempre, la voglia di divertirsi. Un happening che avrebbe messo d’accordo i due grandi amici rivali della disco: Gigi Dag e Gabry Ponte. A tutte queste suggestioni si aggiunge poi quella della cosiddetta “marchin’band” le orchestre che portavano la festa per le strade facendo ballare e cantare tutti “inventando” così il jazz.


Come ha insegnato Chico Buarque in un brano ripreso anche da Mina, quando passa la banda è sempre festa e anche le persone più serie lanciano in aria i loro cappelli. Nella Bandakadabra la musica incontra la comicità e sono scintille. Tra le mani della “brass band” targata Torino, ogni stile musicale è opportunamente modellato all’occorrenza e ne nasce sempre un qualcosa di nuovo ed inedito. Nello spettacolo di stasera si torna sulla strada dove si perdono le tracce di ogni ritmo e trova ispirazione qualsiasi tipo di musica. La “fanfara urbana”, come si autodefinisce questa formazione, incontra le strade di paese per strappare un sorriso e, forse, qualcosa di più. Il cabaret e la musica: un binomio inscindibile che non si può spezzare, perché uno non può vivere senza l’altra.

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