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“La Juive (L’ebrea)”
19 Settembre 2023 - 17:30
Silvia Coraline, una delle influencer presenti alla prima
Il red carpet è stato appena srotolato per l'anteprima giovani di mercoledì. In fondo, si tratta dell’evento teatrale più importante dell’anno per Torino, l’appuntamento glamour per eccellenza che illuminerà con paillettes e bollicine tutta piazza Castello. E su quel red carpet a partire dalle 19 di giovedì 21 settembre sfileranno i nomi più importanti del panorama istituzionale e culturale della città, rigorosamente in “black tie”, ossia abito lungo per lei, smoking per lui, così come detta il dress code con cui Mathieu Jouvin ha deciso di iniziare la sua prima stagione da sovrintendente del Teatro Regio.

È qui che per quattro ore si rincoreranno le scene di un titolo altisonante come “La Juive (L’ebrea)” di Fromental Halévy, su libretto di Eugène Scribe, che torna a Torino dopo la bellezza di un secolo e mezzo. Un allestimento imponente, colossale, che vedrà il palco del Regio trasformato in una grande cattedrale, la regia di Stefano Poda e la direzione dell’Orchestra e del Coro di un nome quale Daniel Oren.

Una serata grandiosa in cui nulla deve essere lasciato al caso, portato nelle case dei torinesi dalla diretta al Tg3 del Piemonte delle 19,30, e negli smartphone di ogni curioso grazie alla presenza di un ricco parterre di influencer che contano.
A partire da Valentina Anzani di Opera Meet che si dice ancora indecisa sull’abito ma che potrebbe indossarne uno rosso in omaggio a Carlo Mollino, l’architetto del Regio. Ci sarà anche Silvia Caroline (132mila follower) in total look Dior collezione Pre Fall 2023 in seta verde, gli immancabili Torinesi a Torino, Ruxandra, Paola Marangoni, la signora delle case “in” all’ombra della Mole, in dolce attesa, ha scelto un abito grigio di seta. Pietro Morello, musicista, Gabriele Rossi, influencer e pianista fenomeno di Tik Tok, Andrea Aprile, Isidarium e Ginepraio.

Chissà se saranno loro a tenere la scena a tutta la lista degli altri invitati che contano. Come Evelina Christillin, presidente del Museo Egizio e membro della Fifa che indosserà «una camicia lunga e pantaloni di seta rosa con disegni stampati Aspesi, stola e borsetta in tinta», Rosanna Purchia, assessora alla Cultura del Comune di Torino, ancora indecisa sull’abito, porterà al collo una collana fatta a mano da un artigiano napoletano raffigurante il Regio, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo sfilerà con uno smoking made in Torino, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo dell’omonima fondazione di arte contemporanea come sempre si saprà distinguere. Non mancherà il presidente del Museo del Cinema di Torino, Enzo Ghigo, noto per la sua eleganza e che, infatti, avrà uno smoking «doppio petto realizzato da Donnadio, mentre mia moglie indosserà un abito lungo blu comprato in una boutique Alassio apposta per l’occasione», spiega. Si arriverà alla spicciolata a partire dalle 19 accolti dal picchetto d’onore dell’arma dei carabinieri, quindi, nel foyer, addobbato con i fiori di Verde Pubblico Città di Torino, si brinderà con un calice e di bolle metodo classico Alta Langa dcg (Consorzio Alta Langa) respirando il profumo del Laboratorio Olfattivo.

A fine serata gli ospiti saranno omaggiati con un dolce di Guido Gobino. Tra gli altri ospiti attesi, tra cui mancherà il ministro dei Beni Culturali Gennaro Sangiuliano nonostante fosse stato annunciato, il regista Marco Ponti, il console onorario di Francia Emanuele Chieli, il prefetto vicario Michele Lastella, il procuratore generale della Corte d’Appello Francesco Enrico Saluzzo, il generale dei carabinieri Antonio Di Stasio, Francesco Profumo della Compagnia di San Paolo, i vertici di Intesa Sanpaolo (partner produzione inaugurale). Il consiglio di indirizzo del Regio con Michele Coppola, il presidente della Reale Mutua Luigi Lana, il segretario generale della fondazione Crt Andrea Varese. Il rabbino capo comunità ebraica di Torino Ariel Finzi e Monsignor Giraudo vescovo ausiliare. Il sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna, Fulvio Macciardi, la sovrintendente dell’Arena di Verona Cecilia Gasdia.
L'opera
Amore, morte e mistero fanno della “Juive” un’opera avvincente che scuote lo spettatore nel profondo. Composta da Fromental Halévy nel 1835, segue l’estetica fastosa del grand-opéra francese proponendo un vasto affresco storico, con una vicenda di fanatismo religioso ambientata nella Germania del XV secolo. L’ebrea del titolo è Rachel, figlia del ricco gioielliere Éléazar: nel suo passato si nasconde un segreto che potrebbe salvarla, ma l’oscurantismo religioso del padre e del contesto in cui vive la condurranno a una fine tragica. Per l’opera, Halévy scrisse brani di assieme grandiosi e melodie seducenti, dimostrandosi un vero maestro nell’orchestrazione, capace di delineare con precisione e potenza personaggi e situazioni. Il risultato lasciò ammirati molti colleghi, tra questi Wagner e Mahler, ed entusiasmò il pubblico di tutto il mondo; anche quello torinese, che applaudì l’opera per l’ultima volta nel 1885. Un secolo e mezzo dopo, la riproposizione di questo immenso lavoro si prefigura dunque come un evento storico, anche grazie a Daniel Oren e Stefano Poda.
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