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L'intervista
23 Settembre 2023 - 14:30
Michela Persico in una scena del film
Conduttrice televisiva, giornalista sportiva, mamma di Tommaso: è la stessa Michela Persico a scrivere sui suoi profili social l’elenco delle tante attività che svolge, a cui si aggiunge ora anche quella di attrice. L’influencer bergamasca, torinese d’adozione da quando è la compagna del difensore juventino Daniele Rugani, ha infatti realizzato il suo primo film che si ispira a Giacomo Leopardi, “InFiniti”, di Cristian De Mattheis, che è al cinema in questi giorni. A Torino si può vedere all’Uci di Moncalieri oggi alle 22,35 e da domani alle 22.
Come è stata questa prima esperienza nel cinema?
«Davvero magica, vengo dalla tv ed è stato molto diverso, entusiasmante. Sul piccolo schermo devi adeguarti a ciò che succede intorno a te senza cambiare la tua identità, al cinema devi sdoppiarti. Non è stato facile imparare a vivere una vita che non è la tua! In tv poi c’è grande rivalità, mentre sul set con gli altri attori c’è stata molta solidarietà: i più esperti aiutavano noi “nuovi”, si è creato un bel rapporto e continuiamo a vederci, li ho invitati tutti al mio compleanno».
Lei è Greta, la cattiva della storia: come ha lavorato per interpretarla?
«È machiavellica e doppiogiochista. All’inizio il regista si chiedeva se dietro il mio viso da angelo biondo ci fosse una reale cattiva, quando poi ho iniziato a provare e alcune battute mi uscivano molto naturali, ho pensato: o sono un’attrice da Oscar o forse qualcosa di questo carattere in me c’è davvero (ride, ndr.). Greta deve convincere una donna ad andare tra le braccia di un uomo, interpretato da Ignazio Moser, esordiente come me, solo che tutti i consigli che dà sono sbagliatissimi».
Che effetto le ha fatto rivedersi sul grande schermo?
«Stranissimo! Ho un male comune a tanti, non riesco a risentire la mia voce, anche quando mi capita in tv vorrei mettere il muto. Detto questo, sono ipercritica e perfezionista quindi ho visto mille difetti nel lavoro che ho fatto, sentivo la cadenza dialettale anche quando non c’era. Ma il regista e la produzione sono stati contenti».
Il film ora è in sala: la sua famiglia lo ha già visto?
«I miei genitori sono venuti all’anteprima a Verona ma li ho riportati in sala nel fine settimana: sono tornata a Curno, nel bergamasco, per vederlo con loro e con mio figlio Tommaso, ero davvero emozionata prima di entrare in sala. Stasera, visto che la Juve ha giocato ieri con il Sassuolo, andrò al cinema a Torino con Daniele e alcuni amici. Voglio far conoscere il più possibile questo film».
Nel prossimo futuro c’è ancora Torino? E quali nuovi progetti lavorativi?
«A quanto leggo sul giornale potrebbe arrivare un rinnovo di contratto per Daniele, quindi resteremo a Torino: io la adoro, anche se otto anni fa quando sono arrivata non è stato facile, avevo lasciato il mio lavoro a Mediaset, non avevo amici... ma ora è diventata casa. Progetti lavorativi? Dovrebbe iniziare a breve un nuovo programma, sono molto felice. Al cinema non so, io mi sono divertita tanto a recitare e mi piacerebbe farlo ancora».
La trama
Infiniti, film diretto da Cristian De Mattheis, racconta la storia di Roberta e Davide (Francesca Loy e Federico Le Pera), che hanno una relazione felice da ben quattro anni, ovvero dal loro primo incontro al Museo di Casa Leopardi a Recanati, dove è scattato subito il colpo di fulmine. Oggi Davide sta cercando di emergere come pittore, mentre Roberta, nonostante sia una grande appassionata di letteratura, ha deciso di diventare un'agente immobiliare, lavorando per l'agenzia di Davide. L'uomo è sposato con Greta (Michela Persico), una donna ricca e annoiata dalla vita, ma segretamente ama Roberta.
Il forte legame dei due crolla in una profonda crisi, quando Roberta scopre che all'inizio della loro relazione Davide l'ha tradita. La ragazza inizia così a frequentare Lorenzo (Ignazio Moser), il commesso del supermercato, che sul polso ha un tatuaggio dedicato proprio a Leopardi.
Nelle relazioni, però, ogni cosa non è come sembra, somigliano talvolta a un nastro di Moebius, infatti due persone possono camminare sul medesimo spazio, pur ritrovandosi alla fine in punti diametralmente opposti.
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