Cerca

Non solo "Venere degli stracci"

Michelangelo Pistoletto festeggia i novant'anni al Castello di Rivoli

Ecco come sarà la mostra dedicata al maestro dell’arte povera che si aprirà il 1° novembre

Pistoletto

Michelangelo Pistoletto si rivede così attraverso la sua arte

Al Maxxi di Roma nel 2011 Pistoletto era stato celebrato con una grande mostra dal titolo “Da uno a molti” che raccoglieva le sue opere dal 1956 al 1974, il periodo più significativo della sua lunga carriera. Oggi il Castello di Rivoli dedica al maestro di Biella “Molti di uno”, un’importante rassegna che rilegge tutto il lavoro di questo protagonista dell’arte povera «in un gigantesco autoritratto funzionante come la mappa di una città ideale dell’avvenire». Lo fa in occasione dei 90 anni dell’artista con la curatela di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria. “Michelangelo Pistoletto. Molti di uno” si inaugurerà il 1° novembre prossimo e rimarrà allestito fino al 25 febbraio 2024.
Il direttore uscente del Museo d’Arte Contemporanea del Castello (dal 1° gennaio prossimo gli succederà Francesco Manacorda) si congeda, dunque, dall’istituzione rivolese con un grandioso progetto site specific che rivoluzionerà gli spazi della Manica Lunga. Un progetto realizzato a stretto contatto con l’artista, il quale ha immaginato questa città dell’arte strutturata come architettura percorribile e composta da 29 Uffizi o stanze comunicanti e collegate da porte che riprendono nella forma il “Segno arte” concepito dall’artista nel 1976 e caratterizzato da due triangoli che si intersecano, al cui interno idealmente si inscriverebbe un corpo umano con braccia alzate e gambe divaricate.

«Disegnati come spazi aperti e collegati tra loro - spiega la co-curatrice Beccaria - , gli Uffizi includono metaverso, arte, scienza, filosofia, legge, diritto, architettura, comunicazione, politica, ecologia, sorveglianza, sport, matematica, spiritualità, religione, mitologia, formazione, nutrimento, simbologia, cosmologia, design, sepoltura, storia, urbanistica, moda, spazio, scrittura, salute, informatica, natura».

Ancora in via di definizione le opere che comporranno il percorso espositivo, per cui non si sa ancora se ne entrerà a far parte la famosa “Venere degli stracci”, quella che, nella versione gigantesca installata nella piazza del Municipio di Napoli, nel luglio scorso fu distrutta da un incendio. Intanto, ad animare le stanze della mostra, è stato anticipato, ci saranno delle apposite “lezioni”.

«Ogni giorno - spiegano dal Museo -, una persona dotata di un sapere e di una prassi specifica in un’area per la quale esiste uno dei 29 Uffizi sarà il responsabile catalizzatore della giornata: ad esempio un addetto stampa sarà responsabile dell’Uffizio Comunicazione, il giardiniere dell’Uffizio Ecologia mentre il medico competente potrebbe collaborare in una giornata dedicata all’Uffizio Salute». «In questa maniera - aggiungono - l’artista revitalizza e reinventa il concetto di mostra temporanea e contribuisce a realizzare pragmaticamente un nuovo mondo basato sulla Demopraxia».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.