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LA STAGIONE DELLO STABILE

Storie di migranti e di una radio in crisi: "Radio International" è al Teatro Gobetti

Da martedì 24 ottobre in via Rossini va in scena lo spettacolo di Beppe Rosso e dello scrittore iraniano Hamid Ziarati

Storie di migranti e di una radio in crisi: "Radio International" è al Teatro Gobetti

Una scena dello spettacolo "Radio International"

Uno studio radiofonico, i suoi conduttori, i tecnici, le tensioni tra i colleghi, le notizie che si susseguono, vere, più o meno vere, false, i servizi dal New Jersey costruiti ad arte e, sullo sfondo, un paese che cambia. Tutto questo è “Radio International”. Lo spettacolo di Hamid Ziarati, scrittore italo-iraniano, e Beppe Rosso, prodotto da A.M.A. Factory, debutta martedì 24 ottobre (ore 19,30) al Teatro Gobetti di Torino (in replica fino a domenica 29) e racconterà al pubblico una storia tragicomica, una storia nata durante il lockdown, come spiega il regista Beppe Rosso. Radio International è un esperimento di teatro seriale, in cinque puntate, figlio di un progetto più ampio intitolato “Migration”. «Un progetto che parla di migrazioni, in particolare le migrazioni al confine tra Italia e Francia - è ancora Rosso -. L’idea di farlo attraverso la radio ci affascinava, perché la radio è un mezzo che affascina, il più vecchio mezzo di comunicazione ma ancora molto vivo».

Due conduttori, uno stagista, un fonico e un immigrato mediorientale, ex giornalista che ora vive in strada, sono i personaggi di questa commedia che si interroga sul ruolo dell’informazione. Ad interpretarla Adriano Antonucci, Lorenzo Bartoli, Massimiliano Bressan, Francesco Gargiulo, Barbara Mazzi. Al centro della vicenda la notizia di una bambina siriana profuga scomparsa mentre tenta di attraversare il confine con la Francia. Le prese di posizione del governo creeranno un forte contrasto interno nello studio radiofonico. Senza contare l’altra brutta notizia, ovvero che la radio sta chiudendo. «Una situazione di conflitto e controversia che è specchio di ciò che attualmente attraversa la nostra società - spiegano dalla produzione -. Uno spettacolo di incredibile attualità che con un’iperbole paradossale parla di noi, dell’oggi e dei temi cruciali che attraversano l’Europa e i suoi cittadini: dalle migrazioni, al diffondersi dell’odio fino all’avanzare dei nazionalismi. Il dramma di un paese in trasformazione, in bilico tra una deriva nazionalista e il rifugio verso l’Europa, dove si rincorrono notizie contrastanti e contraddittorie, sono gli elementi su cui si muove l’impianto narrativo».

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