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L'arte fuori porta

Il Futurismo italiano è anche meridionale. Ecco gli influssi del Mezzogiorno sul Movimento

Il ministro Sangiuliano ha inaugurato a Matera, il 20 ottobre scorso, la mostra evento curata da Massimo Duranti

Gennaro Sangiuliano

Il ministro Gennaro Sangiuliano all'inaugurazione della mostra

Il Futurismo roba da settentrionali? E chi lo ha detto. A mettere in luce quanto il Movimento più rivoluzionario del Novecento sia stato contaminato anche dalle influenze provenienti dal Meridione d’Italia, ci pensa la bella mostra inauguratasi il 20 ottobre scorso a Palazzo Lanfranchi di Matera, alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dal titolo “Futurismo italiano. I contributi del Mezzogiorno agli sviluppi del Movimento” (fino al 10 gennaio 2024).

L’esposizione è promossa e organizzata dal Museo Nazionale di Matera in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Veneto. Ideata da Annamaria Mauro e Daniele Ferrara, è curata dal professor Massimo Duranti.

Si tratta di un viaggio unico nel suo genere, quel punto di vista che ancora mancava nel panorama espositivo dedicato al Futurismo attraverso un percorso allestito su due piani e composto da oltre 130 fra dipinti, sculture e disegni provenienti da musei pubblici, fondazioni, archivi e collezioni private. Le opere giungono quindi da tutta Italia, compresa Torino (“Bottiglia e candela” di Antonio Soffici, “Composizione futurista” di Carlo Cocchia, “Santa sofia” di Nicola Diulgheroff, “Progetto E per la decorazione del teatro della Mostra d’Oltremare a Napoli” di Enrico Prampolini, “Lettere umanizzate” di Francesco Cangiullo, solo per citarne alcune) e dall’estero.

Accanto ai nomi quali Boccioni, Giacomo Balla (“Forme Grido Viva l’Italia”), Severini (“Le petit-compotier bleu-vert”), Carrà, Depero (“Stemma di Matera” futurista, “Tarantella”), Prampolini, Dottori, Benedetta ci sono anche quelli di personaggi meno noti ma non meno significativi come Roherssen, Bologna e Castellana. Per chiudere con un angolo tutto dedicato agli artisti lucani.


«Il contributo del Mezzogiorno al Futurismo è stato un contributo rilevante - ha commentato Sangiuliano -. All’inizio il Futurismo si è inteso come un fenomeno toscano, però, sappiamo che Boccioni era nato a Reggio Calabria e ci sono stati grandi maestri del Sud, come Cangiullo. Il Futurismo ha rappresentato uno dei movimenti più importanti del Novecento, certamente quello più aperto al domani e forse uno dei movimenti culturali italiani che più si sono irradiati in tutto il mondo. Tant’è vero che poi c’è stato un Futurismo americano, varie forme di Futurismo in Europa. Il Futurismo è stato un fiore all’occhiello della nostra cultura».


Due piani, quattro sezioni, per un percorso fra manifesti, colori, oggetti, sempre dinamico e tridimensionale proprio come il messaggio che sta alla base del Movimento. Il Futurismo, attuale più che mai, l’arte del dinamismo in una società dove, oggi più di prima, nulla è mai fermo. Completano il percorso documenti d’archivio editi e inediti provenienti da diverse istituzioni nazionali.

Massimo Duranti

Massimo Duranti è nato a Perugia nel 1947, laurea in Scienze politiche, dopo l’insegnamento è stato dirigente del CORECOM della Regione Umbria. Pubblicista, critico d’arte, storico del Futurismo, amministratore pubblico, un passato in politica, gli esordi giornalistici sono del 1966 quando dirige “Contro corrente”, la rivista della scuola. Dal 1967 scrive su “La Voce”, “Cronache Italiane”, periodico del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana, del quale è dirigente nazionale, poi su “Il Popolo” e “La Discussione” Nel 1976 ottiene l’iscrizione all'Ordine dei Giornalisti, elenco pubblicisti. Nel 1979 fa parte del gruppo promotore dell’Ordine dei Giornalisti dell'Umbria. Ha scritto su “Umbria Turismo”, “Umbria immagine”, “Cartellone” e “Il Settimanale”, “ Nuova Economia” e “ Obiettivo Impresa”. Scrive sul “Corriere dell’Umbria” dal primo numero. Negli anni Ottanta collabora con periodici nazionali d’arte come “La Vernice”, “Terz’occhio”, “Arte” (Editoriale Giorgio Mondadori), “Arte In”. Dal 2000 scrive su “Contemporart”, trimestrale d’arte a diffusione nazionale, del quale assume la direzione dal 2011 fino al febbraio del 2017. E’ stato membro del Direttivo e tesoriere dell’Associazione Stampa Umbra. Critico esperto in particolare di Futurismo, ha pubblicato cataloghi generali, monografie, saggi e curato mostre per istituzioni pubbliche e private in Italia e a New York, Londra, Mosca, Minsk, Coira. È Presidente degli Archivi Dottori. È stato Vice presidente dell’Accademia di Belle Arti di Perugia e socio della Deputazione di storia patria per l’Umbria. Ha ricevuto il Premio per la Critica d’Arte del XIII Premio Sulmona 1998 e il Premio Tular 2009.

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