Cerca

IN CONCERTO AL LINGOTTO

Da "Non farti cadere le braccia" a "Viva la mamma": Bennato si confessa prima della tappa torinese

Il blues man napoletano a cuore aperto: "Sanremo per un amico...ma io resto fedele a San Gennaro"

Edoardo Bennato

Il rocker napoletano classe 1946

Se Vasco è il rock elettrico, lui è quello acustico. Affonda le radici nel blues di artisti come John Hammond. Fosse nato negli States, si sarebbe potuto definire il classico “one man band”. Chitarra, armonica, kazoo e altri strumenti necessari per tenere il tempo. Signori, ecco Edoardo Bennato. Maggiore di tre fratelli, Eugenio e Giorgio, il rinnegato per eccellenza della musica italiana lunedì sera dalle 21,30 (biglietti a 57 e 65 euro) è atteso negli spazi dell’Auditorium del Lingotto in via Nizza 280, per la tappa torinese del tour “Le vie del rock sono infinite”. Autore di successi come “Non farti cadere le braccia”, “Il gatto e la volpe”, “Sono solo canzonette, “Viva la mamma e “Uffa uffa”, prima del live torinese, Edo si confessa a ruota libera, proprie come fa nelle canzoni.
Le vie del rock sono infinite, quindi la musica anche è una religione?
«Il rock è innanzitutto uno stile di vita e forse anche una religione. Non un semplice genere musicale, ma un’avventura umana che ha permesso di abbattere muri e di ridurre le distanze. Il Muro per antonomasia, quello di Berlino, è potuto cadere anche grazie al rock».
Cosa vedrà il pubblico lunedì sera?
«Un live dalla forte impronta rock blues, quindi bisogna venire con l’animo preparato a ricevere questo genere di emozioni. A Torino mi legano tantissimi ricordi, sceglierne uno solo è impossibile».
La canzone che il pubblico le chiede più spesso dal vivo?
«Non basterebbero tre ore se dovessi andare dietro alle richieste del pubblico. È la fortuna più grande che mi possa capitare, perché significa che che la gente continua a volermi bene».
Fate, mangiafuochi, Pinocchio, Peter Pan: il suo mondo è popolato di personaggi e di fantasia. Perché?
«Sono tutti più che mai attuali. Si vive in un’Italia sempre più “collodiana”. Mangiafuoco muove i fili e ci sono tanti gatti e volpi sempre pronti in agguato, mentre la fata cioè la donna, è impegnata a non cadere nei tranelli e soprusi degli uomini».
Cos’è l’armonica per lei?
«Lo strumento più immediato per poter suonare il blues. Mi ha aiutato con le ragazze».
Quest’anno è andato a Sanremo...
«L’ ho fatto per il mio amico Leo Gassman, ma resto devoto a San Gennaro».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.