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Il 28 al Romano di Torino

Manuela Arcuri: frustino e tacchi a spillo contro i femminicidi

Dopo Paola Cortellesi anche l'attrice di Latina usa l'ironia e il cinema per aiutare le donne

Manuela Arcuri

Manuela Arcuri in una scena

Dopo Paola Cortellesi, anche la risposta alla violenza di genere di Manuela Arcuri passa per il cinema. Anzi, passa proprio dal Torino Film Festival dove l'attrice è attesa domani 28 novembre (ore 15, Cinema Romano) per l'anteprima del cortometraggio "Domina" di Devis D'Amico. E' Torino, quindi, a tenere a battesimo un grande ritorno, quello della Manuela nazionale, che dopo avere fatto la mamma ha tutta l'intenzione di rimmergersi a capofitto nel lavoro, sempre compatibilmente con gli impegni casalinghi.

La storia perfetta per il triste periodo che le donne stanno affrontando e che risolve in maniera ironica il problema della violenza il quale, spesso, scaturisce nel femminicidio.

Nel film l'Arcuri interpreta una moglie che, stufa di prendere botte dal marito, decide di svoltare e di entrare a fare parte di un club dove donne versione dark lady, reggicalze e frustino, picchiano i clienti malati di masochismo. Una sorta di legge del contrappasso che permetterà alla protagonista di vendicarsi dei torti subiti. 

L'attrice riceverà a Torino il Ciak d'Oro.

Biografia

Manuela Arcuri nasce ad Anagni l’8 gennaio 1977, il padre è originario di Crotone, la madre di Avellino, ma cresce a Latina dove frequenta il liceo artistico e si diploma nel 1997 presso la scuola d’arte drammatica "Pietro Scharoff" a Roma Manuela Arcuri inizia la sua carriera posando senza veli a 17 anni per il fotografo Alberto Magliozzi nel 199. L’anno dopo debutta sul grande schermo in un piccolo ruolo ne I buchi neri e nel 1995 viene scritturata per un cameo ne I laureati di Pieraccioni e compare in Viaggi di nozze di e con Carlo Verdone. poi arriva la fiction, i suoi cult sono "Il peccato e la vergogna" e "Il bello delle donne".

Curiostà

Nel 2002 sul lungomare di Porto Cesareo viene posta una statua che raffigura Manuela Arcuri: per le generose forme della statua, i pescatori erano soliti accarezzarle le natiche in segno di buona fortuna prima di scendere in mare, ma le mogli organizzarono una protesta convincendo il sindaco della cittadina leccese a rimuovere la statua otto anni dopo, nel 2010.

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