Cerca

TEATRO STABILE

Un treno, un amore proibito e un destino tragico: "Anna Karenina" sbarca al Teatro Carignano

Da martedì 19 dicembre al 23 dicembre il capolavoro di Lev Tolstoj riadattato da Luca De Fusco

Un treno, un amore proibito e un destino tragico: "Anna Karenina" sbarca al  Teatro Carignano

Un'immagine dello spettacolo "Anna Karenina" in programma al Teatro Carignano per la stagione del Teatro Stabile

Che sia complicato condensare su un palcoscenico teatrale un romanzo di circa 1000 pagine sembra evidente. Del resto l’unica messinscena di “Anna Karenina” di Tolstoj è quella fatta dal regista lituano Eimuntas Nekrošius nel 2008 con Mascia Musi protagonista. Ma ulteriormente “complicato” per Luca De Fusco, che firma una nuova versione del capolavoro russo, è stato far sì che «diventasse uno spettacolo e non un testo teatrale». Così è stato.

Con una imponente scenografia sui toni del rosso e del nero, impreziosita da suggestivi giochi di luce, con un montaggio veloce, cinematografico, composto di molte brevi scene e con le immagini proiettate su un sottile velo nero a coprire l’intero palco, con i bei costumi ottocenteschi e le musiche del compositore israeliano Ran Bagno, c’è da scommettere che l’ “Anna Karenina” di Lev Tolstoj per l’adattamento di Gianni Garrera e Luca De Fusco, che ne firma anche la regia, conquisterà il pubblico del Carignano dove la pièce andrà in scena da martedì 19 a sabato 23 dicembre.

Ad interpretarla Galatea Ranzi con un cast di altri 8 attori. E la storia dell’amore illecito e infelice di Anna, sposata al freddo funzionario Karenin, per il conte Vronskij, intrecciata a quella amara e fallimentare di Stiva e Dolli e a quella legittima e serena di Levin e Kitty, scorrerà via in due ore e mezza senza pesantezza. Uno spettacolo fedele al romanzo, quello coprodotto dal Teatro Stabile di Catania e dal Teatro Biondo di Palermo, dove per non perdere le descrizioni e le considerazioni di Tolstoj e non ridurre il racconto a una serie di dialoghi estratti dal libro, agli attori è stata data anche la funzione di coro, così da tenere uniti i fili della narrazione.

Come nel romanzo tutto inizia e termina con un treno, quel treno sotto al quale si getterà Anna Karenina che, divisa tra dovere e passione, sceglie di abbandonarsi totalmente a quest’ultima e per questo è condannata a morire. «Tolstoj pensa di aver inventato un’antieroina – è ancora il regista – ,una con cui il pubblico “antipatizza”, invece ha creato uno dei più bei personaggi di tutta la letteratura».


«Uno dei romanzi più importanti della storia della letteratura viene portato in scena in un periodo assai particolare del rapporto tra la nostra cultura e quella russa - dicono dalla Compagnia -. È una scelta di politica culturale quella di distinguere tra il dissenso politico sull’azione dello Stato russo e il consenso entusiastico che la cultura europea occidentale deve alla cultura e alla letteratura russa». E meno male che anche in questa caso non ha prevalso la cancel culture.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.