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La primavera dell'arte
09 Gennaio 2024 - 16:15
Un'opera del Guercino
Lo scorso anno sono stati 25mila i visitatori che in quattro mesi si sono lasciati conquistare dall’”Autoritratto” di Leonardo Da Vinci. Il quadro certamente più importante del patrimonio artistico torinese che, tenuto nascosto nei caveau dei Musei Reali per troppo tempo, è oggi, finalmente, fruibile ogni anno prima di Pasqua. Per il 2024 la data da segnare sul calendario è quella del 28 marzo quando il disegno a sanguigna, attribuito a Leonardo, verrà nuovamente messo in mostra e vi rimarrà fino al 30 giugno.
Ma, il ritorno del Da Vinci, rappresenta solo uno dei grandi eventi che i Musei Reali di piazza Castello hanno in serbo per il nuovo anno a conferma che il passaggio in “prima fascia” voluto dall’attuale ministero è stato un atto dovuto al merito. I numeri parlano chiaro, dato che con le sue 626.359 presenze (36 per cento in più rispetto al 2022), di cui oltre 40mila solo nel periodo natalizio, il 2023 li ha catapultati in cima alla lista dei musei nazionali più ambiti dai turisti. Oltre alle collezioni e alle mostre, molto gradita è stata anche l’Estate Reale, il programma connesso ai percorsi museali e alle mostre temporanee attraverso il filo conduttore della musica che ha visto alternarsi, ai Giardini Reali e al Teatro Romano, concerti e performance.
E adesso si ricomincia, con la prosecuzione della mostra dossier “Giulia & Tancredi Falletti di Barolo collezionisti” e, prima di Leonardo, dal 23 marzo (fino al 28 luglio), con una mostra dedicata al pittore Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, protagonista della scena artistica italiana nella prima metà del Seicento. L’allestimento sarà nelle Sale Chiablese. Perno del percorso espositivo è il nucleo di opere appartenenti alle collezioni della Galleria Sabauda e della Biblioteca Reale, accostate a dipinti, disegni, incisioni in prestito da musei e collezioni italiane e internazionali.
In particolare, la mostra sviluppa il tema del mestiere del pittore, nelle sue relazioni con la committenza, con il mercato e con il pubblico, inserendo il percorso creativo e stilistico dell’artista nel quadro più ampio e intrecciato delle dinamiche economiche e sociali del suo tempo. Da qui, dopo appena cinque giorni, riecco l’”Autoritratto”.
“Il percorso espositivo, che si giova anche di prestiti prestigiosi, ne delinea la storia dalla sua genesi, quale testamento umano e spirituale, alla sua diffusione a partire dal Cinquecento, quale rappresentazione universale che Leonardo ha scelto di lasciare di sé alle generazioni future, fino a divenire, nell’età contemporanea, icona globale del genio da Vinci”, spiegano dai Musei Reali.
Infine, per i 300 anni dalla nascita del Museo di Antichità, dal 23 aprile al 10 novembre 2024, lo Spazio Scoperte della Galleria Sabauda ospiterà l’esposizione “La scandalosa e la magnifica. 300 anni di ricerche in Piemonte su Industria e sul culto di Iside”, un viaggio attraverso la città romana di Industria, la città “mercato sul Po”, le cui sorti archeologiche hanno accompagnato la storia e le vicende del museo torinese e del casato sabaudo, tra le più antiche attestazioni in Italia del culto di Iside, dea orientale definita “La scandalosa e la magnifica” nell’Inno del III-IV secolo a. C. rinvenuto a Nag Hammadi, in Egitto.
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