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A novembre

L’omaggio del Tff per Marlon Brando “Il Padrino” avrebbe già cento anni

E’ l’annuncio del neo direttore Giulio Base: «Nessuno come lui ha lasciato un’impronta così potente»

Marlon Brando

Marlon Brando

Un festival lungo un anno: la volontà evidente del nuovo corso del Torino Film Festival, diretto per la prima volta nel 2024 dal regista torinese Giulio Base, è quella di far capire a tutti che le cose sono cambiate, la cabina di comando è nuova e piena di voglia di fare, al punto da iniziare già a gennaio gli annunci sull’edizione di fine novembre. La prima notizia sul programma riguarda un’ampia (non completa, però) retrospettiva dedicata a Marlon Brando nel centenario della sua nascita. «Dopo la mia nomina - spiega lo stesso Base - ho iniziato a lavorare subito al mio progetto di Tff e ho immaginato un importante omaggio a Marlon Brando, forse il più grande attore di sempre. Nessuno come lui ha lasciato un’impronta così potente nella storia del cinema, è il modello a cui guardano gli interpreti di tutto il mondo».


Il Tff numero 42, che si svolgerà dal 22 al 30 novembre, verrà svelato in parte a inizio marzo nel corso di una conferenza stampa specifica in cui si andrà nel dettaglio del programma dedicato a Brando. Una scelta interessante e in linea con l’idea di festival che verrà: quello che è emerso è una maggiore attenzione all’aspetto glamour, alla ricerca di grandi ospiti internazionali che diano la massima risonanza possibile all’evento.


«Nel centenario della nascita mi sembrava giusto e doveroso dedicare un’ampia retrospettiva a colui che ha rivoluzionato l’arte della recitazione, lasciando un segno indelebile non solo nell’immaginario filmico ma generando personaggi diventati icone del costume». Due vittorie agli Oscar grazie a “Fronte del porto” nel 1955 e “Il Padrino” nel 1973, altre sei candidature e premi in tutto il mondo: Brando è stato per decenni il più noto attore di Hollywood, una fama che è bene rilanciare anche tra le nuove generazioni. I suoi ruoli iconici sono impossibili da elencare interamente, dal mitico Kurtz di “Apocalypse now” a Vito Corleone, ma anche il padre di “Superman” e il protagonista di “Bulli e pupe”. E poi le sue esperienze con il grande cinema italiano, in “Queimada” di Gillo Pontecorvo e in “Ultimo tango a Parigi” di Bernardo Bertolucci. Insieme a pochi altri nomi, come James Dean e Marilyn Monroe, Paul Newman e Audrey Hepburn, quello di Brando, morto nel 2004 a 80 anni, è sinonimo di divo e di star.


Dal Museo del Cinema, che ha voluto fortemente questo nuovo corso, il direttore Domenico De Gaetano e il presidente Enzo Ghigo esprimono soddisfazione: «Con l’annuncio di questa retrospettiva inizia a definirsi la direzione di Giulio Base. La scelta di un omaggio dedicato a Marlon Brando unisce passato e presente e ripercorre tutta la carriera di uno dei più grandi attori di tutti i tempi».

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