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Moda

Virginio, 20 anni di Torino, è tra i più giovani stilisti italiani

Classe 2003 è il fondatore del marchio Spencer Clothing Studio: «Amo la classe di Valentino»

Virginio Pirracchio

Virginio Pirracchio, classe 2003

Ha appena vent’anni ma, al posto di selfie da piazzare sui social mentre affonda il tempo libero in locali notturni o piste da ballo, preferisce le sfilate di moda realizzate con l’aiuto delle sue amiche. E ai felponi senza forma e ai jeans over size, giacche doppio petto e cappotti di lana pregiata lunghi fino ai piedi. E’ giovane Virginio Pirracchio, torinese, classe 2003, ma della moda ha già capito il lato più elegante e sobrio grazie al “vizio” di famiglia: l’abbigliamento, appunto.

«Sì, sono cresciuto con una mamma imprenditrice di moda - racconta Virginio, uno dei più giovani stilisti d’Italia ideatore del marchio Spencer Clothing Studio - anche se tengo a precisare che lei ha la sua azienda (la Mia srl, ndr.) con la quale distribuisce capi di abbigliamento femminile da decenni, ma io ho fatto tutto da solo. Ho pensato la mia linea, l’ho creata, prodotta e adesso la sto distribuendo».

Quando ha iniziato?
«Dopo il diploma al Liceo Scientifico. Concretamente ho iniziato nel 2023, ho realizzato l’intera linea invernale e l’ho messa in commercio attraverso le mie pagine social (https://instagram.com/spencerclothingstudio; web: https://spencerclothing.studio/). Mi occupo di tutto da solo con l’aiuto delle amiche e degli amici che si sono prestati a fare da modelli».

La sua linea è molto sobria, un pret a porter elegante, sembra creata da uno stilista maturo...
«Sì, nonostante io sia molto giovane amo colori e stili classici, normali. Io trovo che la moda oggi stia esagerando, segue troppe ideologie. Io invece, amo le linee semplici e gli abiti classici».

Chi sono i suoi stilisti di rifermento quindi?
«A Gucci preferisco Valentino, ovviamente. E poi amo molto Alexander Mcqueen che tutti conoscono per la scarpe ma, in realtà, fa tante altre cose interessanti. La sua linea è molto bella».

Come stanno andando i suoi affari?
«Non mi posso lamentare. Sto facendo tutto con molta calma, però. Stanno arrivando i primi ordini attraverso la pagina Instagram e sto vendendo anche direttamente. Sono contento, so che la strada è in salita ma sono sicuro che ce la farò».

Sta pensando a un monomarca?
«Certamente, lo voglio aprire a Torino ma spero che il mio primo sarà a Londra, una città che amo molto».

I suoi prezzi sono alti?
«Nella media, diffido di felpe che arrivano a costare 1.000 euro. Non ha senso».

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