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L'INTERVISTA

"Da Gigi Proietti a Paola Cortellesi", Paola Tiziana Cruciani si racconta

Giovedì 1° febbraio l'attrice sarà protagonista di una serata-omaggio al Circolo dei Lettori per ricordare il grande attore romano

"Da Gigi Proietti a Paola Cortellesi",  Paola Tiziana Cruciani si racconta

L'attrice Paola Tiziana Cruciani

Un incontro per ricordarlo, magari commuoversi un po’ ma soprattutto ridere, perché ottenere una risata è stato il suo obiettivo principale in vita: giovedì 1 febbraio alle 18,30 al Circolo dei Lettori è in programma, per il ciclo Parole & Cinema dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema, un evento dedicato a Gigi Proietti partendo dal libro di Claudio Pallottini. Insieme a lui ed Edoardo Peretti è stata invitata l’attrice Paola Tiziana Cruciani, che con l’attore romano ha mosso i primi passi.
L’incontro di Torino sarà una bella occasione per ricordare il suo Maestro.
«Quando ho iniziato questo mestiere volevo essere Giulietta, Cleopatra, sognavo di essere Anna Magnani: lui invece mi ha sempre detto che facevo troppo ridere, mi ha insegnato a contaminare dramma e commedia. Far ridere è bellissimo e nobilissimo».
Qual è l’insegnamento principale che le ha lasciato Proietti?
«Il senso della serietà del lavoro che facciamo: tu, diceva sempre, qualsiasi cosa fai devi farla con grande convinzione. È così per tutti i grandi comici: si gioca ma non si scherza, vanno prese sul serio le cose. E poi i suoi allievi sono tutti grandi comunicatori, se uno non comunica non ci interessa, stia solo a recitare nella sua stanza».


Da allieva di Proietti nel giro di un paio di anni è diventata insegnante, come è successo?
«Con alcuni colleghi di corso, da un’idea di Daniele Formica, avevamo iniziato a fare ogni lunedì uno spettacolo di improvvisazione che ebbe un bel successo. Un giorno venne a vederci Gigi e decise di affidarmi un corso di improvvisazione, che nella scuola mancava: dissi che secondo me non si poteva insegnare una cosa simile, lui rispose “l’improvvisazione non si improvvisa!” e mi convinse. Nella mia prima classe avevo come allievi Brignano, Insinna, Cirilli... è stato molto bello».


Lei è nel cast di “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi: che reazioni ha avuto dalla gente?
«Quel film è riuscito a costruire qualcosa con immedesimarsi, con cui riconoscersi. Anche se ho un piccolo ruolo mi capita ogni giorno qualcuno per strada che mi chiama, mi chiede del mio personaggio, mi manifesta la gioia di aver visto il film. Non mi è mai successo prima così. Ora sto per tornare a teatro e dal 7 marzo sarò al cinema nel nuovo film di Paolo Virzì».

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