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TEATRO STABILE
17 Febbraio 2024 - 18:03
Giuliana De Sio insieme ad Alessandro Haber nello spettacolo "La signora del martedì"
L’ultima volta a Torino era stata nel maggio scorso. Diretta da Filippo Dini, vestiva i panni della matriarca Violet nello spettacolo “Agosto a Osage County” di Tracy Letts, un’interpretazione che le è valso il prestigioso Premio “Eleonora Duse”. «Violet è stato un personaggio che ho amato tantissimo - dice Giuliana De Sio - e che mi è dispiaciuto moltissimo dovere lasciare. Ho dovuto farlo perché avevo già preso un altro impegno». L’impegno era portare in scena “La signora del martedì”. La vedremo, dunque, ora nei panni di Nanà al Teatro Gobetti di Torino, dove lo spettacolo, tratto dal romanzo di Massimo Carlotto per la regia di Pierpaolo Pepe, debutterà martedì 20 (in replica fino a domenica 25 febbraio). Con Alessandro Haber, Paolo Sassanelli, Riccardo Festa, Samuele Fragiacomo, l’attrice salernitana darà vita ad un noir da lei espressamente richiesto a Massimo Carlotto. «Volevo proprio un noir. Così un anno e mezzo fa mi sono rivolta a Carlotto, un esperto del genere. Lui mi ha detto: leggi “La signora del martedì”. Il testo era molto bello, ma, in realtà, mi sembrava più adatto ad un film che a una pièce teatrale. Così lo abbiamo riscritto, abbiamo “violentato” tutto, facendo fare ai personaggi un percorso di vita completamente diverso. E la cosa ha funzionato benissimo. Tanto per dire, al Teatro Franco Parenti di Milano, dove stiamo recitando in questi giorni, è sempre tutto esaurito. Hanno addirittura dovuto aggiungere una sessantina di posti in sala».
Una pièce decisamente avvincente, perché all’interno c’è un po’ di tutto: c’è commozione, paura, tensione, lacrime, risate.
«È un thriller, un vaudeville, una tragedia, una commedia con canzoni e balli - spiega la protagonista -. È uno spettacolo molto pop che ti tiene incollato alla sedia».
Chi è la signora del martedì?
«È una signora che ogni martedì, tra le quindici e le sedici, va a comprarsi un’ora d’amore con un attore porno ormai al tramonto nella decadente Pensione Lisbona gestita dal signor Alfredo. In questa pensione un giorno arriva un sedicente giornalista in carrozzella, Alessandro Haber, che schiaccerà la donna al suo passato. Ma non voglio svelare niente della trama, ci sono moltissimi colpi di scena».
Com’è il suo personaggio?
«È un personaggio tragico, una vittima predestinata, il suo passato la insegue ovunque lei vada. È un personaggio molto diverso da Violet, che era più tragicomica. Qui la parte comica è lasciata agli altri attori. C’è molto di Carlotto nel mio personaggio. Lui fu condannato per un omicidio di cui si è sempre dichiarato innocente e patì molto il fatto del mostro sbattuto in prima pagina dai media. La figura del giornalista è, infatti, significativa».
A Torino lei è ormai di casa..
«È una città che amo moltissimo. A Torino inaugurerò la prossima stagione dello Stabile con uno spettacolo di Valerio Binasco, “Cose che so essere vere” di Andrew Bowler. Starò due mesi in questa città e ne sono felicissima. Torino mi ha sempre portato cose belle, esperienze positive. È qui che a 18 anni ho fatto il mio primo lavoro, uno sceneggiato per la Rai, “Una donna” di Sibilla Aleramo, visto da venti milioni di persone. Con Filippo Dini qui a Torino ho lavorato benissimo. Tornerò nelle braccia di Dini. Con lui nella stagione 2025-2026 farò il mio primo classico, “Il gabbiano” di Cechov».
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