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Palcoscenico

La commedia napoletana? Fa sold out nel paesino dei bugia nen

"Miseria e nobiltà" della storica Compagnia I Masaniello di Torino in scena il 9 marzo al Teatro Serenissimo di Cambiano

La Compagnia I Masaniellolo

La Compagnia I Masaniello in "Miseria e Nobiltà"

L'amore per il teatro napoletano, nella fattispecie quello firmato da Eduardo Scarpetta e dal figlio Eduardo De Filippo, non conosce confini. Al punto che anche in una piccola provincia nel cuore del Piemonte, Cambiano, che ha da poco ritrovato il suo teatro, il Serenissimo- rimasto chiuso per ben 11 anni e riaperto grazie alla volontà di Stefano Mascagni di E20inscena - i loro titoli cult fanno il tutto esaurito.

Non ci sono quasi più biglietti, infatti, per lo spettacolo "Miseria e Nobiltà" che la storica Compagnia di Torino I Masaniello poterà in scena sabato 9 marzo. 

Un classico che nell'adattamento del regista Antonio Rinaldi rimane fino al finale, un vortice inarrestabile di crescente e travolgente comicità, che risucchia il pubblico in una spirale di trovate alle quali diventa impossibile opporre resistenza.

Un evento che segna un doppio record, quello del Teatro Serenissimo, appunto, che durante l'intera stagione ha quasi sempre registrato il sold out - "Dopo undici anni di chiusura, non era pensabile un tale successo. Ho visto negli occhi del pubblico l’entusiasmo e la soddisfazione nel tornare a riempire il Teatro Serenissimo. Tutto ciò mi ha trasmesso una grande carica per fare ancora di più e meglio. Da giorni sono al lavoro sulla nuova Stagione che sarà bellissima e con molti nomi del Teatro italiano"  ha spiegato Mascagni -e quello della compagnia amatoriale nata a Torino nel 1998 e che, come quella fatta da veri professionisti, non sbaglia un colpo e riempie le platee. Applausi e consensi pervenuti anche da parte di Luca De Filippo erede dell'importante dinastia partenopea.

Capeggiata da Alfonso Rinaldi, che cura anche la regia di tutte le opere messe in scena, la Masaniello è composta da oltre venti persone tra attori, attrici, tecnici, macchinisti e truccatrici, tutti di origini campane da tempo immigrati a Torino, unite dall'amore comune per la commedia napoletana, insita nel proprio Dna. Un unicum sotto la Mole che conferma una volta di più quanto anche i bugia nen abbiamo imparato ad amare il teatro partenopeo. Da "Natale in casa Cupiello" a "O' Scafalietto" non manca proprio nulla nel loro repertorio con il quale contribuiscono da 26 anni a mantenere alto il nome di Scarpetta anche sotto la Mole per uno dei paradossi più interessanti del mondo dello spettacolo che, adesso si sa, non conosce davvero confini.

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