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Il libro di Roberto Paolo

Un giornalista sul Cammino di Santiago, ecco come iniziare il pellegrinaggio

La storia, i consigli utili, i percorsi e gli incontri affascinanti in un viaggio lungo un mese

Un giornalista sul Cammino di Santiago, ecco come iniziare il pellegrinaggio

Da Saint-Jean-Pied-de-Port a Santiago de Compostela e oltre, fino al faro di Finisterre. Oltre ottocento chilometri da fare a piedi, un mese su strade, sentieri, fra valli e “auberge”. E’ il Cammino di Santiago, anzi uno dei cammini, ché diversi sono i percorsi da compiere per i pellegrini diretti là dove c’è la tomba dell’apostolo San Giacomo, Jago per gli spagnoli, da qui Santiago.

Lungo queste pietre, questa polvere, questi colori ha camminato il giornalista Roberto Paolo, vicedirettore del quotidiano Roma, presidente della File (la federazione liberi editori), un cronista che nel 2010 ha ottenuto il premio della Commissione anticamorra del Consiglio regionale della Campania per i giornalisti che si sono distinti nell’impegno contro la criminalità organizzata, a cominciare dalla sua inchiesta sull’omicidio del giornalista Giancarlo Siani. E che ha voluto raccontare questo suo reportage nell’anima, lungo le strade in “Oltre e più in alto” (Edizioni dei Cammini, 22 euro), un vero e proprio manuale per il pellegrino. Quindi, i percorsi, le indicazioni, gli “auberge” dove soggiornare e riposare, i consigli per curare le vesciche. E tanta, tantissima umanità. Fin dal primo giorno, dalla coppia che ha rivoluzionato la propria vita per aprire un auberge alla prima tappa del Cammino, dalle confidenze e le speranze, ai saluti veloci di chi ti affianca o che tu superi lungo il percorso, ognuno con il suo ritmo, ognuno con il suo passo, perché diverso è per ognuno il motivo che spinge su uno dei Cammini, lungo il viaggio.

Un mese di viaggio, a piedi. Cosa spinge a farlo? La risposta, come detto, è diversa per ognuno. E come ci si prepara, come si comincia? Come nella vita: con un passo, il primo. Paolo racconta delle difficoltà arrivate proprio all’ultimo: un dolore al piede, la febbre alta del figlio. Ma, racconta, sapeva che appena si fosse messo in viaggio, appena fosse stato sull’aereo che da Napoli l’avrebbe portato in Francia, all’inizio di tutto, allora sì, sarebbe stato in cammino.

Il racconto, costellato di ironia, di momenti leggeri e di affascinanti immersioni nel panorama, è qualcosa che nasce dalla sensibilità di un giornalista che sa porre domande - anche a se stesso - e lasciare che le storie altrui fluiscano. Le risposte arrivano così. A cominciare, come già detto, da come curare le vesciche o non consumare le energie. Un passo alla volta.

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