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Settima arte

Il Cinema Ambrosio chiude e si rifà il look

La storica sala di corso Vittorio Emanuele II riaprirà a ottobre rinnovata. Ecco come sarà

Il Cinema Ambrosio

Il Cinema Ambrosio

Chiuso per lavori, per riaprire completamente trasformato: l’Ambrosio Cinecafé di corso Vittorio Emanuele II da domenica sera ha interrotto la programmazione per dare il via a un profondo progetto di rinnovamento. «Spero potremo riaprire per ottobre, almeno parzialmente», confida Sergio Troiano, da una ventina d’anni alla guida dello storico cinema. «Quello che si avrà dopo i lavori sarà un Ambrosio molto diverso, con sale più numerose e più piccole, un’entrata modificata, un’anima rinnovata che ovviamente non dimenticherà la storia di questa struttura. Attendevamo solo il via libera istituzionale per accedere ai fondi necessari, finalmente si può iniziare a lavorare».


L’ultima grande festa con un vero e proprio bagno di folla è stata giovedì scorso: oltre 450 persone («Abbiamo dovuto mandarne a casa tante, i biglietti erano finiti», spiega Troiano) per accogliere la regista Margherita Vicario e il suo film d’esordio, “Gloria!”. Una proiezione molto applaudita, un pubblico appassionato e pieno di curiosità che ha lasciato il cinema oltre un’ora dopo la fine della proiezione: «È stata l’ultima volta in cui abbiamo riempito quella sala nella forma in cui il pubblico torinese l’ha conosciuta in questi decenni: quando riapriremo sarà un po’ più piccola».


Si tratta di una ennesima ripartenza per il cinema Ambrosio, una delle sale con più storia tra quelle ancora attive in città: la sua edificazione ebbe inizio nel 1911, la prima apertura fu alle ore 21 del 18 dicembre 1913, da subito tra le più riconoscibili come eleganza e attenzione alla modernizzazione degli impianti. Dagli anni ’80, con lavori graduali, divenne un multisala a più schermi: il 2024 sarà l’anno di una nuova vita. «L’ingresso verrà spostato, ma solo di pochi metri», spiega l’esercente: da qualche mese, le ex-vetrine di una banca, poste dal lato opposto dell’ingresso di Palazzo Priotti, erano state “arredate” con i manifesti dei film in programmazione al cinema. Da lì si entrerà nel “nuovo” Ambrosio.
Le esigenze cui far fronte per restare al passo con le novità del mercato e con i cambiamenti dei gusti del pubblico sono tante. «Tre sale sono state spesso troppo poche per noi, abbiamo un pubblico fedele e ci piace tenere i film a lungo, dare il tempo al passaparola di funzionare. Con più schermi lo potremo fare meglio, anche se i posti per ogni sala saranno meno. E poi potenzieremo l’aspetto del food dando modo, con regole precise ma meno stringenti, al pubblico di mangiare qualcosa anche al cinema».

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