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cinema e memorabilia

«Io, tra 007, Indiana Jones e Fantozzi. Vi presento il mio “piccolo” museo»

Viaggio nella "Giorgio Risi" dove il noto pubblicitario ha realizzato un tempio del cinema

«Io, tra 007, Indiana Jones e Fantozzi. Vi presento il mio “piccolo” museo»

Ci sono due musei del cinema a Torino: uno è quello creato dalla genialità di Maria Adriana Prolo, che iniziò da sola la straordinaria raccolta oggi ospitata alla Mole Antonelliana; l’altro (più piccolo, ma ugualmente sorprendente) è dovuto alla passione di Giorgio Risi, che ha trasformato buona parte della sua agenzia di produzione e post produzione pubblicitaria (la prima del Piemonte, una delle più note in Italia) dedicandola a memorabilia e scenografie legate al mondo del cinema. Un vero “museo” di cui possono godere, per ora, solo i suoi dipendenti e i suoi clienti, ma in futuro le cose potrebbero cambiare.


«Siamo la città del cinema per eccellenza, il nostro è un omaggio dovuto», spiega Risi, che si è concentrato sulle grandi saghe hollywoodiane a cui ha aggiunto quella italiana del suo cuore. Negli spazi di lungo Dora Colletta 95, infatti, ci si può immergere nel fantastico universo di “007”, di “Matrix”, di “Indiana Jones”, di “Kill Bill” e anche del nostrano “Fantozzi”, con una vera e propria Walk of Fame in cui i nomi di tutti i dipendenti sono impressi in stelle dorate come quelle di Los Angeles. La passeggiata inizia da “007” con locandine, manifesti, fotobuste e le sigle dell’intera produzione dal 1963: in mostra c’è anche la copia della mitica pistola Walther PPK di James Bond.

In tutto il percorso è possibile ascoltare colonne sonore e frasi cult dei film, ci si può avventurare nella miniera di “Indiana Jones” («La porta che si vede al fondo della finta grotta di Indy è quella del mio ufficio», spiega Risi divertito) per concludersi con l’universo in giallo di “Kill Bill”, una sezione dove, oltre a manifesti, si può ammirare la Katana originale di Hattori Hanzo: oggetti comprati nei mercatini torinesi ed esteri o da collezionisti. «Ho scelto le saghe perché sono le più pop e le più amate. Ho voluto aggiungere Fantozzi perché trovo Villaggio uno dei migliori attori di tutti i tempi, non solo italiani, e perché un po’ del “Ragioniere” c’è in tutti noi. Vorrei presto mettere una Bianchina uguale a quella del film nel nostro cortile, facendo fare due pupazzi con le fattezze di Ugo e Pina».


Il sogno di Risi è quello di poter presto aprire le porte anche ad appassionati e curiosi: «Noi (il figlio Alberto e tutto lo staff, ndr.) saremmo disponibili e contenti di partecipare a una specie di “Open office”, non ci aspettiamo di certo file chilometriche ma credo che un po’ di gente interessata ci sarebbe. L’ho fatto per il piacere mio e dei miei dipendenti, ma lo condividerei molto volentieri».

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