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Fiction

"Marconi", l'uomo che ha connesso il mondo 100 anni prima di Steve Jobs

Il 20 e 21 maggio su Raiuno la serie diretta dal regista piemontese Lucio Pellegrini

Marconi

Stefano Accorsi nei panni di Marconi

C’è un’importante firma piemontese, quella del regista astigiano Lucio Pellegrini, dietro una delle fiction più attese della stagione, “Marconi - L’uomo che ha connesso il mondo”, interpretata da Stefano Accorsi e ormai pronta all’esordio in prima assoluta su Raiuno lunedì 20 e martedì 21 maggio in prima serata.
Realizzata in occasione del 150esimo anniversario dalla nascita di Marconi e del 100esimo anniversario della nascita di Radio Rai, vede al centro la figura del celebre inventore e imprenditore, padre della telegrafia senza fili, inventore della radio e pioniere delle moderne telecomunicazioni, Premio Nobel per la Fisica nel 1909.


«Questa miniserie non è un tradizionale biopic su un personaggio passato alla storia per le sue scoperte rivoluzionarie», spiega Pellegrini, già dietro la macchina da presa per “Il nostro Generale” su Dalla Chiesa e su “Carosello Carosone”. «Uno scienziato, certamente, ma anche un imprenditore di enorme successo, una sorta di Steve Jobs cento anni prima, capace di sintetizzare idee ed esperimenti a cavallo dei due secoli e farli diventare un enorme business».


Di questa figura, la fiction restituisce un ritratto inedito, focalizzandosi in particolare sull’ultimo anno della sua vita: nel 1937 Marconi divide la sua vita tra il laboratorio e il panfilo dove vive con la moglie e la figlia. «Il nostro racconto mette insieme due Marconi, il giovane scienziato visionario e l’uomo di potere che decide di non assecondare i voleri di Mussolini e per questa ragione si ritrova spiato dall’Ovra e al centro di un intrigo internazionale», aggiunge Pellegrini.


Marconi da giovane è interpretato dal divo di “Mare fuori” Nicolas Maupas, lo scorso anno a Torino per lavorare al film “La bella estate”. Nel cast anche Fortunato Cerlino, Ludovica Martino, Alessio Vassallo e la torinese Sarah Short. Una delle scene più attese è quella ambientata sulla Collina dei Celestini a Villa Griffone, storica residenza della sua famiglia, dove il giovanissimo Guglielmo effettuò nel 1895 la prima trasmissione senza fili che sancì l’inizio della telegrafia. Il racconto include anche imprese come la prima trasmissione transoceanica della storia, nel 1901, tra Cornovaglia e Canada.


«Se è vero che ogni film racconta precisamente il tempo che l’ha generato, questa miniserie trova il suo segno di contemporaneità - aggiunge il regista astigiano -, il suo tema dominante, nella paura della guerra che anima il nostro protagonista, nella certezza che armarsi non sia mai una scelta di pace. E nell’idea che il futuro, ovvero il nostro presente che Marconi sapeva perfettamente immaginare, dovesse essere un tempo di fratellanza tra i popoli, grazie all’uso virtuoso della tecnologia».

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