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Settanta spettacoli per i 70 anni del Teatro Stabile di Torino: "Ecco tutte le novità della stagione..."

Presentato il cartellone per il 2024/2025 tra grandi classici e spettacoli di "25 autori viventi". La prima sarà il 7 ottobre al Carignano

Settanta spettacoli per i 70 anni del Teatro Stabile di Torino: "Ecco tutte le novità della stagione..."

Presentata la stagione del Teatro Stabile di Torino che il prossimo anno taglierà l'importante traguardo dei 70 anni

Saranno 70 i titoli della nuova stagione dello Stabile, intitolata “Atto unico”, 70 come gli anni che compirà prossimamente il Teatro Nazionale torinese - «una coincidenza non ricercata» rimarca il direttore Filippo Fonsatti, ma comunque una bella coincidenza -. E non mancano le novità. Una tra queste risulterà particolarmente gradita al pubblico: i prezzi dei biglietti per gli spettacoli non aumenteranno, anzi, spiega Fonsatti, «chi acquisterà il biglietto on line pagherà meno dello scorso anno». È stato presentato ieri il cartellone 2024-2025 del Teatro Stabile di Torino. Le altre novità riguardano una rinnovata squadra di artisti residenti e associati, con l’ingresso di Liv Ferracchiati e Silvia Gribaudi ad affiancare Kriszta Székely tra gli associati e con Leonardo Lidi promosso a regista residente e direttore della Scuola per Attori; l’istituzione di un comitato artistico che, commenta il neo presidente Alessandro Bianchi, «garantirà maggiore collegialità nelle scelte artistiche»; un maggiore spazio alla danza: non solo il TorinoDanza Festival diretto da Anna Cremonini con i suoi 15 spettacoli, ma anche un Torinodanza Extra con altri 4 appuntamenti all’interno della programmazione di prosa.


Attesa riconferma, invece, quella di Valerio Binasco che rimarrà alla direzione artistica dello Stabile fino al 2027. Sarà proprio Binasco ad inaugurare il 7 ottobre prossimo con il primo allestimento italiano di “Cose che so essere vere” di Andrew Bovell, di cui sarà anche interprete con Giuliana De Sio, un cartellone caratterizzato da 24 produzioni e coproduzioni, 12 debutti in prima nazionale e 46 ospitalità per un totale di quei 70 titoli di cui, sottolinea Fonsatti, «35 sono di autori viventi». Sempre Binasco riproporrà “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello e chiuderà la stagione, questa volta solo da interprete, diretto dalla Székely, con “Il costruttore Solness” di Ibsen.

In prima nazionale “La gatta sul tetto che scotta” di Tennessee Williams per la regia di Leonardo Lidi, regista anche de “Il giardino dei ciliegi” di Cechov, proposto poi in una maratona con “Zio Vanja” e “Il gabbiano”, mentre Gabriele Vacis con PoEm inizierà un progetto triennale sui testi sacri delle religioni monoteiste e con Alessandro Baricco festeggerà i 30 anni di “Novecento”. Liv Ferracchiati firma lo “Stabat Mater” e Silvia Gribaudo l’assolo performativo “Suspended chorus”. Di Filippo Dini, da poco nominato direttore dello Stabile Veneto, la regia della più perfetta opera teatrale di Cocteau, “I parenti terribili”. Sarà, invece, Jurij Ferrini a curare la regia dei due spettacoli di Shakespeare per la rassegna estiva “Prato Inglese”.

Lunghissimo, poi, l’elenco degli artisti ospiti: da Lino Guanciale a Natalino Balasso, da Massimo Popolizio a Umberto Orsini, Alessandro Haber, Alessandro Gassmann, Toni Servillo, per citarne alcuni. «Nella prossima stagione celebriamo anche i 50 anni del nostro Centro Studi – aggiunge Fonsatti - e per l’occasione allestiremo una mostra al Carignano e alle Fonderie Limone con i materiali delle nostre collezioni e i memorabilia». Lo Stabile torinese prosegue come sempre sulla strada della sostenibilità e dell’accessibilità dell’offerta culturale, con il sostegno della fondazione Compagnia di Sanpaolo. Si rinnova, infine, anche per la prossima stagione l’iniziativa con la Fondazione Crt “Un posto per tutti”, con mille abbonamenti gratuiti a cittadini a basso reddito.

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