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Visioni e incubi: William Blake ci invita a sognare alla Reggia di Venaria

Fino al prossimo 2 febbraio un viaggio tra visioni oniriche e capolavori senza tempo

Visioni e incubi: William Blake ci invita  a sognare alla Reggia di Venaria

Una delle opere di William Blake in mostra alla Reggia di Venaria

E dopo la “sbronza” di Artissima e del contemporaneo, la Reggia di Venaria ci porta a fare un salto indietro di qualche secolo per immergerci nel mondo di un artista visionario che nella sua epoca fu “il più contemporaneo dei suoi contemporanei”. Spirito ribelle, grande innovatore, ignorato in vita e riconosciuto in seguito come uno dei maggiori artisti inglesi, a William Blake la residenza sabauda dedica la grande mostra “Blake e la sua epoca. Viaggi nel tempo e nel sogno”. Inauguratasi il 31 ottobre scorso nelle Sale delle Arti, la rassegna conclude la trilogia intitolata ai principali esponenti dell’arte romantica inglese, prima John Constable e William Turner, ora William Blake.

Realizzata dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, in collaborazione con la Tate UK, e curata dalla storica dell’arte Alice Insley della Tate UK, la mostra propone, fino al 2 febbraio 2025, oltre 100 opere provenienti dalla istituzione museale inglese che conserva la maggior parte dei lavori di questo pittore, poeta, incisore londinese vissuto a cavallo tra il Settecento e il Novecento. “Incantesimi”, “Creature fantastiche”, “Orrore e Pericolo”, “Il Gotico”, “Uno sguardo romantico al Passato”, “Satana e gli Inferi” sono le sezioni lungo cui si dipana il percorso espositivo e che vedono, accanto alle opere di Blake, anche quelle degli artisti che più l’hanno ispirato, da Heinrich Füssli a Benjamin West, a John Hamilton Mortimer.

Colpisce nei dipinti, negli acquerelli, nelle stampe di Blake il suo sconfinato immaginario artistico. Perché, come diceva lui stesso, «l’immaginazione non è uno stato mentale: è l’esistenza umana stessa». Fantastiche, surreali, a volte anche grottesche, le sue creature hanno dato vita a capolavori come “Oberon Titania e Puck con fate danzanti” del 1786, da “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare. Atmosfere gotiche si respirano ne “La Sepoltura”, un acquerello del 1805, mentre rimanda a gironi infernali danteschi “Satana nella sua gloria originale” (1805), dell’immaginario di streghe e fantasmi fa invece parte “Il Fantasma di una Pulce” (1819-1820). E poi “La casa della Morte”, “La Notte della Gioia di Enitharmon (già detta “Ecate”) e altro ancora. Completa la mostra la video installazione “William Blake Re-imagined Visions” che combina 12 opere iconiche dell’artista.

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