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Se Torino si traveste da Milano, lo strano caso di "Blocco 181"

Sei mese di riprese sotto la Mole per la serie che vede Salmo tra i protagonisti

Se Torino si traveste da Milano, lo strano caso di "Blocco 181"

Una scena della serie tv "Blocco 181"

Un anno dopo la fine delle riprese a Torino, nel prossimo mese di marzo su Sky e in streaming su Now si potranno vedere gli episodi di "Gangs of Milano - Le nuove storie del Blocco", seconda stagione della serie di grande successo "Blocco 181", ideata e interpretata dal rapper Salmo. Non è un errore di stampa: ufficialmente la fiction è ambientata a Milano, ma è stata girata per la maggior parte a Torino, con il sostegno della Film Commission e un grande lavoro da parte dei location manager e degli scenografi. La scorsa primavera eravamo stati sul set, in quei giorni all’interno del dancing Le Roi di via Stradella, uno dei tanti spazi torinesi diventati "ufficialmente" milanesi (per l’occasione rinominato Sabor Latino e con un arredamento un po’ modificato): nelle 32 settimane di lavorazione, sono stati oltre cento i luoghi torinesi coinvolti, come diverse vie della Crocetta e tanti altri.

Negli otto episodi diretti da Ciro Visco (già regista di "Gomorra - La serie" e "Doc - Nelle tue mani"), Salmo torna davanti alla macchina da presa nei panni di Snake ed è sempre il supervisore musicale della colonna sonora della serie. Di nuovo sono protagonisti tre ragazzi provenienti da realtà diverse, legati da qualcosa di più forte delle rispettive appartenenze: Bea (interpretata da Laura Osma), ragazza sudamericana divisa fra la fedeltà alla Misa, la responsabilità verso la famiglia e la voglia di una vita diversa; Ludo (cui dà volto e voce Alessandro Piavani, già visto in "House of Gucci" e "La bella estate", girato sempre a Torino), che dopo mesi di assenza, incapace di mettere a tacere il senso di colpa che lo divora, tornerà a Milano con un segreto; e Madhi (Andrea Dodero, già nel cast de "L’Allieva"), che improvvisamente a capo del Blocco, nei nuovi episodi sarà costretto a prendere decisioni difficili, oltre a dover fare i conti con sentimenti che aveva provato in tutti i modi a reprimere.

Non è la prima volta in cui una produzione sceglie Torino facendola sembrare Milano, ma mai come in questa occasione lo scambio tra le due città è così forte, avendo il capoluogo milanese addirittura nel titolo della serie. Del resto, negli oltre sei mesi di riprese sotto la Mole, la produttrice delegata di Sky, Chiara Cucci, ci aveva confidato che «questa città ha una tradizione di cinema e tv molto superiore».

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