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capitale della fotografia

"Exposed Torino Foto Festival": gli sguardi "sotto la superficie" con talenti da tutto il mondo

Dal 16 aprile al 3 giugno dodici mostre, tra personali e collettive, e 16 artisti provenienti da tutto il mondo

Exposed Torino Foto Festival: gli sguardi “sotto la superficie“ con talenti da tutto il mondo

Disintegrata di profilo (2024), from the series Disintegrata

Internazionale, accessibile gratuitamente a tutti, diffusa in varie sedi espositive, ma con il quartier generale all’Accademia Albertina, e un’attenzione particolare per i giovani talenti: così sarà la seconda edizione di Exposed Torino Foto Festival, la rassegna di fotografia organizzata dalla Fondazione per la Cultura Torino che dal 16 aprile al 3 giugno prossimo offrirà uno sguardo “sotto la superficie, “Beneath the surface”, tema di questa edizione. Lo farà con 12 mostre, tra personali e collettive, e 16 artisti provenienti da Italia, Germania, Regno Unito, Svizzera, Stati Uniti, Taiwan, Hong Kong, Bolivia, Repubblica Democratica del Congo, Zimbabwe, Sud Africa e Palestina. Proprio nel segno di quell’internazionalità che, dicono i direttori artistici Menno Liauw e Salvatore Vitale, «è il cuore pulsante del festival, un tratto che si riflette sia nella selezione degli artisti coinvolti, provenienti da contesti e culture diverse, sia nelle tematiche affrontate, che esplorano questioni globali».

Il quartier generale dell’Accademia ospiterà due giovani fotografe emergenti, Valeria Cherchi, indicata nel 2018 nel “Ones to Watch” dal British Journal of Photography come uno dei sedici migliori talenti emergenti a livello globale, e Silvia Rosi, artista italiana-togolese, vincitrice del C/O Berlin Talent Award 2024. Con loro anche Gregory Halpern, uno dei fotografi dell’Agenzia Magnum, che approda con il progetto Omaha Sketchbook, e Georges Senga autore del progetto “Decalquer”, realizzato in collaborazione con il Mao.

Un nome prestigioso per le Gallerie d’Italia, quello di Carrie Mae Weems, una delle più importanti esponenti della fotografia internazionale (la mostra sarà al prezzo speciale di 5 euro). Alla Gam, invece, il giovane boliviano River Claure, vincitore lo scorso anno dell’Exposed Grant for Contemporary Photography, porterà il suo “Once upon a time in the jungle”. Altre sedi espositive quelle dell’Archivio di Stato, di Camera, Ogr e Palazzo Carignano. Non solo mostre, Exposed è anche talk, incontri pubblici, eventi vari. Tra questi Photomatch, una portfolio review con professionisti internazionali, che si svolgerà all’Accademia Albertina, e una serie di mediazioni dedicate alle nuove generazioni. Altre iniziative prenderanno forma nel mese e mezzo del festival. «Exposed - sono ancora i direttori artistici - non è solo un festival, ma anche un motore di nuove idee, un luogo in cui far incontrare visioni artistiche e riflessioni critiche, che trascendono i confini geografici, per affrontare le sfide del nostro tempo con uno sguardo creativo e inclusivo».

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