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Oltre l'Ariston

Sanremo fuori dalla Rai? Ecco cosa sta succedendo

Il ricorso al Tar, il bando, le altre televisioni: tutti i particolari dell'intricato caso che fa tremare Viale Mazzini

Sanremo

Carlo Conti

A poche ore dalla fine di Sanremo 2025, oltre ai ritornelli che rimbombano nelle mente, rimane la curiosità di sapere e capire che cosa succederà nel 2026. Un quesito importante dato che l’edizione che si è appena conclusa è andata in onda due mesi dopo il ricorso al Tar della Liguria, da parte della Rai e dello stesso Comune di Sanremo, contro la sentenza che ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto di quest’ultimo alla tv di stato per l’organizzazione del Festival relativamente all’anno 2024-2025.

La decisione del Tar nasce in seguito a un ricorso presentato da Just Entertainment, che si occupa di produzione e realizzazione di eventi e opere musicali e che nel 2023 si mostrò interessata all’acquisizione dei diritti del festival e del suo marchio. Da questo ricorso il Tar stabilisce che, a partire dal 2026, per decidere chi organizzerà il festival bisognerà avviare una gara pubblica.

Una sentenza che, per la prima volta nella storia delle televisione italiana, ha messo in dubbio quella che sembrava essere una realtà consolidata: Sanremo e la Rai. Una cosa sola, una macchina da guerra che ha fruttato nel 2025 a Viale Mazzini un introito pubblicitario di 67 milioni di euro, una cifra molto più alta rispetto ai 20 milioni di costi che la Rai ha speso per realizzare lo spettacolo. Di questi, 5 milioni sono stati destinati al Comune di Sanremo, il quale, a sua volta, ne ha usati 1,6 per pagare l’Ariston, mentre il giro d’affari durante la settimana del festival si aggirerà sui 50 milioni di euro.

Cifre, a quanto pare, sufficienti per far sì che anche il Comune della cittadina ligure non abbia dubbi su quanto Mamma Rai e solo Mamma Rai possa continuare a gestire Sanremo. In barba alla preoccupazione delle ultime ore, all’interessamento della Warner, e a tutte le altre indiscrezioni. In sostanza se a tenere banco in questi giorni è la paura che il festival possa finire da qualche altra parte, la certezza è che sì, tutto deve cambiare per far sì che resti sempre uguale.

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