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Museo del Cinema

“Avatar”, “Titanic”, “Terminator” rivivono nel ventre della Mole

Si è aperta la mostra evento dedicata a James Cameron. E adesso si aspetta il regista (GUARDA IL VIDEO)

James Cameron

Anche il disegno del "Titanic" in mostra

«Se Cameron e Antonelli si potessero incontrare, credo avrebbero molte cose da dirsi: due persone che hanno sempre ragionato e progettato pensando al futuro, con i film e con la Mole ci hanno lasciato questo messaggio»: Carlo Chatrian, direttore del Museo Nazionale del Cinema, usa questa immagine per presentare l’attesa mostra “The Art of James Cameron”, che fino al 15 giugno sarà ospitata nella meravigliosa e unica struttura di via Montebello. «Un progetto enorme, realizzato in soli tre mesi: sembrava impossibile, grazie a Cinémathèque française di Parigi e all’Avatar Alliance Foundation ci siamo riusciti».


Come già annunciato nei giorni scorsi, il regista di “Avatar”, “Titanic” e molti altri grandi film non è arrivato a Torino: lo farà, ha assicurato lui stesso, entro la fine della mostra appena sarà concluso il lavoro su “Avatar 3”, che sta ultimando con nuovi rivoluzionari effetti speciali. Dopo un primo passaggio a Parigi, ad aprile 2024, la mostra giunge ora a Torino (e poi andrà in Turchia) con quasi gli stessi materiali ma con una esposizione tutta nuova. «Merito - aggiunge Chatrian - della particolare struttura della Mole: abbiamo investito in una struttura di “tripoline” su cui proiettiamo alcune immagini, e che insieme alla rampa dell’Aula del Tempio su cui mostriamo disegni e materiali ricreano un’atmosfera sospesa, come fossimo nella sua mente».

Sono oltre 300 gli oggetti originali in esposizione (su un totale a disposizione della fondazione di Cameron di circa 1.200) e includono disegni, dipinti, bozzetti, oggetti di scena, costumi, fotografie e tecnologie 3D realizzate o adattate dallo stesso regista, grande innovatore tecnologico in molteplici discipline. A Torino rispetto a Parigi sono esposte 60 opere aggiuntive: tra queste, le Future Boards e gli storyboard per il “flashback nel futuro” di Terminator. E poi un tunnel interattivo in cui ripercorrere la sua intera carriera e anche tre cappelle dedicate a Cameron: il Caffè Torino è diventato l’omaggio a Titanic, Viaggiare nel tempo, con disegni e oggetti di scena. La stanza del Vero e Falso è interamente dedicata a “Terminator” e allo Stan Winston Studio. Nelle sale VR un inedito montaggio sul processo creativo di “Aliens - Scontro finale” e presto anche un’intervista esclusiva di Chatrian a Cameron.

Il legame con la precedente mostra di grande successo su Tim Burton appare evidente, pur nella notevole diversità tra le opere dei due artisti: entrambi hanno iniziato a disegnare e progettare i loro mondi immaginari, diventati poi spesso film sensazionali, fin da bambini e le due mostre accompagnano il pubblico in un percorso che è anche cronologico nella loro crescita e presa di coscienza di un talento e di una visione.

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