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Il lutto

Addio a Massimo Carpi, il più grande collezionista italiano di opere futuriste

Romano, classe 1946, esordì come stilista per poi conquistare l'universo dell'arte con la sua Futurism&Co

Massimo Carpi

Massimo Carpi, classe 1946

Esattamente un mese fa si era inaugurata nella sua Futurism & Co Art Gallery di Roma (via Mario de' Fiori, 68) la mostra dedicata a Giacomo Balla, ne era fierissimo. E non poteva essere altrimenti per lui, per Massimo Carpi, il più grande collezionista italiano di opere legate al Futurismo che se n'è andato proprio oggi (22 marzo), a causa di una malattia, nel pieno di un evento di valenza internazionale.

Nato a Roma il 9 maggio del 1946, Carpi si distinse nel mondo dell'arte fin da giovanissimo esordendo come stilista - suo il marchio Emanuel Zoo ebbe un enorme successo, tanto che un suo abito è conservato al Metropolitan Museum di New York - per continuare come designer e, soprattutto, come collezionista di opere d'arte. Un visionario che negli anni Ottanta non ebbe paura di iniziare a comprare opere futuriste, a collezionarle, a fare mostre uniche al mondo. In un momento in cui i più non avevano neppure il coraggio di pronunciare la parola Futurismo, lui ne fece un tempio nella sua Roma. Uno spirito libero e coraggioso il suo, sempre all'avanguardia.

Lo piange il mondo dell'arte e della moda. Lo piangono la moglie Maria Teresa Doddo e i figli Francesca e Giancarlo.

"Mio padre è stato un uomo dalle grandi visioni, creativo, una personalità unica e geniale, nella sua vita ha avuto un grande successo professionale in tutte le sue attività lavorative, dalla ditta di abbigliamento Emanuel Zoo come stilista, alla Futurism Associazione Culturale, come promotore dell'Arte Futurista nel mondo, alla galleria fondata nel 2017 Futurism&Co Art Gallery", spiega Francesca Carpi.

"Mio padre era un amante delle cose belle sia quando le creava, sia quando le collezionava. La sua creatura più importante è quel marchio, Emanuel Zoo, che dagli anni Settanta al 1998, lo fece conoscere al mondo. Ma quello fu solo l'inizio. I miei ricordi? Non dimenticherò mai quando, ero un bambino, abbiamo costruito la casa di Fregene, facevamo sculture, usavamo spray lilla', lui creava sempre qualcosa di nuovo. È sempre stato oltre, ha fatto circolare circa 180 mostre, ha iniziato a collezionare Futurismo dagli anni Ottanta, quando ancora nessuno lo faceva", spiega Giancarlo Carpi, curatore e critico d'arte.

Massimo Carpi gettò le basi di questa vera miniera di capolavori nel 2000, quando già da tempo si era fatto un nome come uno tra i più importanti collezionisti italiani di arte moderna. "Il mio primo quadro - raccontava spesso - fu un Mirò senza titolo che pagai 60 milioni, quanto mi costò la casa che avevo appena comprato. L'ho rivenduto e oggi avrà un valore di almeno tre milioni e mezzo di euro".

La sua raccolta di trofei conta oggi pezzi da novanta, pezzi dei grandi maestri futuristi delle origini, Balla, Boccioni, Carrà, Russolo, Severini, ai quali si sono aggiunti i nomi di spicco degli anni Venti e Trenta, da Depero a Prampolini, Dottori, Crali, Baldessari, Tato. A consigliargli di puntare su pezzi di grande pregio fu Enrico Crispolti, autorità della critica d'arte e uno dei massimi esperti di Futurismo. "Diventai il suo 'cocchetto', mi consigliava in ogni modo e mi fece conoscere le figlie di Balla, Luce ed Elica. Da loro acquistai una cartolina, che ho ancora, donata dall'artista nel 1918 al chirurgo Neuschuler che aveva operato la madre". E da lì non si fermò più raccogliendo alla sua "corte" centinaia di associati e contribuendo alla diffusione dell'arte Futurista che oggi, a 115 anni dalla sua nascita, vanta eventi e riconoscimenti un po' ovunque, anche grazie al suo impegno.

"Proprio quando un'avanguardia così importante comincia ad essere riconsiderata fonte prolifica per tutta l'arte del Novecento, viene meno un lungimirante e coraggioso collezionista che ha dedicato la sua vita alla scoperta e valorizzazione di un patrimonio unico dell'arte occidentale", conclude Claudia de Feo di Aregoladarte, l'associazione che proprio questa sera alle 18 darà il via, presso il Cookin' Factory di Torino, alle celebrazioni piemontesi del Movimento.

I funerali di Massimo Carpi si terranno lunedì 24 marzo alle ore 17 Chiesa Parrocchiale di San Giuseppe a Via Nomentana angolo via Spallanzani.

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