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Fuori porta

Ecco i Castelli Aperti di domenica 27 aprile

Da Arignano a Pralormo: le meraviglie piemontesi si mettono in mostra

Castelli Aperti

Casa Lajolo a Piossasco

Il Castello quattro Torri di Arignano, il Castello e Parco di Masino a Caravino, il Castello di Castelguelfo nella frazione Pessione di Chieri, Casa Lajolo a Piossasco, il Castello di Pralormo a Pralormo e il Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo. Sono queste le dimore che apriranno le porte al pubblico domenica 27 aprile nell’ambito della rassegna Castelli Aperti.

Inaugurata il 20 e 21 aprile scorso, come da tradizione nei giorni di Pasqua e Pasquetta, la rassegna, progetto della Regione Piemonte nato per “restituire vitalità alle dimore storiche del territorio e renderle accessibili al grande pubblico”, compie quest’anno 30 anni di vita.

«Festeggiare il trentesimo anniversario significa celebrare non solo il passato, ma anche guardare al futuro, incoraggiando nuove generazioni a scoprire e valorizzare il nostro patrimonio culturale – afferma la neopresidente dell’Associazione Amici di Castelli Aperti Elisa Bogliotti - .Castelli Aperti non si limita solo a proporre le visite alle dimore storiche ma invita anche a riflettere sul valore della conservazione e sulla necessità di tutelare questi luoghi così significativi per la storia».

Sono oltre 80 i luoghi del Piemonte, tra castelli, giardini storici, musei, borghi fortificati, residenze nobiliari, che fino al 2 novembre apriranno al pubblico. In provincia di Torino domenica si potranno, dunque, ammirare, con biglietti compresi tra i 6 e i 15 euro e anche con visite guidate, sei antiche dimore che testimoniano la ricchezza del nostro patrimonio architettonico e artistico.

Il Castello di Arignano, costruito a metà del 1400 per volere di Ludovico Costa degli Albussani, la residenza principale dei conti Valperga di Masino, la residenza nobiliare settecentesca di Piossasco, il pittoresco e romantico Castello di Gualdelfo. E ancora il Castello e il parco di Pralormo, famoso per i suoi tulipani, e l’edificio storico di San Secondo di Pinerolo, appartenuto al casato dei conti Cacherano di Bricherasio.

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