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apertura straordinaria

I depositi del Museo Accorsi-Ometto

Per la prima volta visibili al pubblico 700 oggetti tra argenti, ceramiche, dipinti, sculture e lampadari

I depositi del Museo Accorsi-Ometto

Una parte dell'esposizione del museo di via Po

Il direttore Luca Mana lo definisce un “deposito ragionato”, ma quelle quattro sale, ricche di 700 oggetti tra argenti, ceramiche, dipinti, sculture, lampadari, che domenica prossima apriranno per la prima volta le porte al pubblico, rappresentano una sorta di museo nel museo, un nuovo spazio che va ad ampliare la proposta espositiva di via Po 55. Il Museo Accorsi-Ometto renderà, per dirla con le parole del suo direttore, “visibile l’invisibile”, aprendo straordinariamente e gratuitamente il deposito ospitato nel cortile adiacente. Lo farà in occasione della Festa dei Vicini di via Po domenica 25 maggio, dalle 13 alle 18.30. «E dalla domenica successiva - anticipa Mana - sarà fruibile nei fine settimana».

È il risultato di una ricerca “silenziosa” durata anni e condotta sugli oggetti collezionati da Pietro Accorsi e Giulio Ometto. Una raccolta che attraversa secoli di storia, dall’epoca romana ai primi del Novecento, e che vanta opere di grande valore. Come la serie di acquerelli commissionati dal Comune di Torino, per farne dono ai duchi d’Aosta, ai più importanti artisti del territorio. Portano, infatti, i nomi di Fontanesi, Bossoli, Gonin e altri ancora. «Questi acquerelli - sottolinea il direttore - documentano lo stato dell’arte a Torino nel 1870».

E documentano la stessa Torino dell’epoca, come la veduta di G. Camino dove si vede la Mole ancora in costruzione. E poi ci sono i “fixé sous verre” di Giovanni Migliara, dipinti come il “Bosco di faggi” di Marco Calderini, le sculture di Davide Calandra, le copie del Canaletto. Di grande interesse le repliche dei 7 sacramenti di Giuseppe Maria Crespi che andarono distrutti. C’è un altro deposito del Museo Accorsi non ancora reso visibile. Contiene arredi lignei e si trova al di sotto delle quattro sale di prossima apertura. «Ma questo - spiega Mana - difficilmente potrà essere accessibile per problemi di sicurezza».

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