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Natura e arte
23 Maggio 2025 - 15:43
Le ninfee nella Fontana dei Tritoni
Le ninfee che Claude Monet dipinse nelle sue tele hanno una storia molto particolare. Innanzitutto sono una testimonianza delle prime ninfee colorate coltivate in Europa. Inizialmente, infatti, queste erano solo di colore bianco, vennero poi ibridate con specie selvatiche di origine americana dal vivaista francese Joseph Bory Latour-Marliac e presentate all’Esposizione Universale di Parigi del 1889. Monet se ne innamorò, le acquistò per il giardino della sua casa di Giverny in Normandia e le ritrasse nel suo famoso ciclo Les Nymphéas.
Dai Giardini di Giverny ai Giardini Reali di Torino le ninfee tornano protagoniste in occasione di Flor Primavera. La mostra mercato florivivaistica, evento promosso da Orticola del Piemonte, in collaborazione con i Musei Reali di Torino e ospitato per il quarto anno nei Giardini Reali del polo museale, rende omaggio nei suoi tre giorni di programmazione, da oggi, venerdì 23 e fino a domenica 25 maggio (dalle 9,30 alle 19), al grande pittore francese offrendo al pubblico una sorta di opera d’arte en plein air. Come una "Nymphéa" vivente appare, infatti, la Fontana dei Tritoni nel Giardino di Levante dei Musei Reali, colorata da 18 varietà di ninfee ottocentesche, a ricordare le ninfee che già impreziosivano, sin dalla fine del XIX secolo, questo gioiello barocco.
Per gli organizzatori «è un modo per restituire alla comunità un piccolo tesoro».
La reintroduzione delle ninfee nel gruppo scultoreo opera di Simone Martinez è stata curata da Piante d’Acqua di Gianluca Bonomo, vivaio che vanta una delle più importanti collezioni botaniche al mondo di ninfee rustiche e piante acquatiche, grazie a cui è stato possibile recuperare quattro varietà originali tra quelle acquistate da Claude Monet.
Ma nella storia dei Giardini Reali non ci sono solo le ninfee, anche gli agrumi ne abbellivano e profumavano i viali. A fine Ottocento erano presenti circa una cinquantina di esemplari di agrumi coltivati tra Citrus ornamentali, limoni e chinotti, parte di una collezione botanica, come quella dei Savoia, comprendente oltre 605 specie. E Flor ce lo ricorda con "Citrus".
L’esposizione, curata da Orticola del Piemonte, propone una grande varietà di piante e frutti di agrumi di ogni epoca, dalle "cultivar" dell’arancio amaro a quelle dell’arancio dolce, agli ibridi ornamentali gelosamente custoditi nelle serre dell’aristocrazia europea. Ma anche varietà curiose e meno conosciute come la "Mano di Buddha", un frutto dalla forma molto particolare della famiglia del cedro.
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