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Tra "Autoritratto" e "Works and days": la settimana in scena del Teatro Stabile

A partire da martedì 3 giugno al Teatro Gobetti e alle Fonderie Limone di Moncalieri

Tra "Autoritratto" e "Works and days": la settimana in scena del Teatro Stabile

Una scena dello spettacolo "Works and days" del collettivo FC Bergaman

L’ “Autoritratto” di Davide Enia e “Works and Days” del collettivo belga FC Bergman. Doppio appuntamento oggi col Teatro Stabile di Torino che presenta rispettivamente sui palcoscenici del Teatro Gobetti e delle Fonderie Limone di Moncalieri uno spettacolo di teatro civile e una riflessione danzata, mutuata da Esiodo, «sul vivere sulla terra e con la terra».

Un Autoritratto “intimo e collettivo” è quello dell’autore e attore palermitano che in questa coproduzione del CSS Teatro Stabile di innovazione del FVG, del Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, dell’Accademia Perduta Romagna Teatri e di Spoleto Festival dei Due Mondi (in scena fino a domenica 8 giugno) parla di un male endemico della sua terra. Parla di mafia, perché, dice, «a Palermo tutti quanti abbiamo pochissimi gradi di separazione con Cosa Nostra». Infatti «il primo morto ammazzato l’ho visto a otto anni, tornando a casa da scuola. Conoscevo il giudice Borsellino, abitava di fronte a casa nostra, sono cresciuto giocando a calcio con suo figlio. E padre Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia, era il mio professore di religione al liceo. Come me, i miei amici, i miei compagni, i miei concittadini, tutti quanti abbiamo toccato con mano la mafia».

Quella mafia che «per diverse ragioni, da noi è stata minimizzata, sottostimata, banalizzata, rimossa o, al contrario, mitizzata. Ovvero: non è mai stata affrontata per quello che è». E Enia la affronta con un processo di autoanalisi personale e condiviso, a partire da un episodio, il rapimento e omicidio di Giuseppe Di Matteo, il bambino figlio di un collaboratore di giustizia sciolto nell’acido.

Le opere e i giorni
Si ispira e prende il titolo da “Le opere e i giorni” di Esiodo lo spettacolo, coprodotto con Toneelhuis, Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa e Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, che il collettivo Bergman propone (ore 20,45) nell’ambito di Torinodanza Extra (in replica anche mercoledì 4 giugno alla stessa ora). I consigli che il poeta greco nel Settecento avanti Cristo dava al fratello affinché coltivasse la terra secondo il ritmo delle stagioni vengono qui tradotti nello stile tipico di questo collettivo, vincitore nel 2023 del prestigioso Leone d’Argento per il Teatro alla Biennale di Venezia, come riconoscimento per la sua intera opera, con il linguaggio del corpo da otto danzatori e con il linguaggio sonoro da due musicisti. Il risultato è una vera e propria ode alla forza inarrestabile del gruppo/collettività e all’energia sconfinata della natura.

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