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ARTE CONTEMPORANEA

Da New York a Bard: la Street Art invade il Forte

Dall'illegalità dei graffiti ai milioni all'asta, un percorso espositivo tra storia e innovazione alle porte della Valle d'Aosta

Da New York a Bard: la Street Art invade il Forte

Un artista di street art all'opera al Forte di Bard

Tra i primi a raggiungere la notorietà scrivendo sui muri è stato Taki 183, al secolo Demetrius, un ragazzo greco-newyorkese che ha preso lo pseudonimo dal suo soprannome “Taki” e l’ha abbinato al numero civico del suo edificio sulla 183rd Street a Washington Heights, New York City. Pioniere di quel movimento di strada in grado di rivoluzionare il mondo dell’arte è anche un altro newyorkese, Richard Mirando, noto come Seen, writer stakanovista. Sua la frase: “Un vero trainwriter lavora come se questo fosse un lavoro, sette giorni a settimana”. È lì, a New York, che è nata la street art. Lì dalle periferie urbane della Grande Mela ha attraversato confini culturali, geografici e temporali, sfidando le convenzioni e le regole imposte dalla società.

Per alcuni ha reso l’arte più democratica, fruibile da tutti, dall’uomo della strada, per altri è un’arte che si è imposta forzatamente, non richiesta, nei luoghi pubblici. Un’arte che ha coinvolto un pubblico sempre più ampio e variegato e che annovera tra i suoi autori nomi come Bansky, JR, Obey. Le cui opere non sono più tanto “democratiche”, visto che vengono vendute all’asta anche per decine di milioni di dollari. A raccontare l’evoluzione dell’arte di strada è la mostra che si apre sabato 21 giugno al Forte di Bard dal titolo “Street Art Revolution. Banksy e compagni: itinerari d’arte”, un progetto espositivo curato da Patrizia Cattaneo Moresi e promosso dal Forte aostano in collaborazione con 24 Ore Cultura (rimarrà visibile fino al 2 novembre 2025).

Articolata in sei sezioni, la rassegna propone una cinquantina di opere più un intervento artistico realizzato direttamente sulle pareti allestitive da Edoardo Ettorre. Un percorso espositivo che guarda anche alla scena francese, italiana ed europea in generale e che “mette in luce - spiegano gli organizzatori- non solo l’evoluzione stilistica e tecnica del movimento, ma anche la sua capacità di confrontarsi con la realtà, di attraversare frontiere sociali, politiche e culturali”. Dai graffiti illegali sulle metropolitane a opere famosissime come il disegno “Girl with Balloon” di Bansky o il poster di Frank Shepard Fairey, alias Obey, diventato l’immagine non ufficiale della campagna politica di Barack Obama durante le elezioni presidenziali. Nel Forte aostano la Street Art non rimane confinata nelle sale delle Cannoniere, ma si estende anche agli spazi esterni della fortezza attraverso due opere site specific realizzate da Raul e dalla crew d’artisti Truly Design. Si allargherà, poi, al territorio della Bassa Valle toccando anche i Comuni di Donnas, Pont-Saint-Martin, Perloz con opere inedite che prenderanno forma nel corso della mostra e che portano la firma di Damiano Mengozzi, Madame e Hitnes.

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