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Cinema

Dario Argento e Bud Spencer insieme nel film storico girato proprio a Torino

Dal 14 luglio nelle sale italiane la versione restaurata di “4 mosche di velluto grigio” del 1971

Dario Argento riporta in sala il suo film torinese "4 mosche di velluto grigio", restaurato e a prezzo speciale

Una scena

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Dario Argento torna al cinema dal 14 luglio, non con un film nuovo ma con uno dei suoi primi classici, restaurato in digitale 4K per l'occasione, uno dei tanti suoi lavori che ha avuto in Torino la sua location preferita e la sua fonte di ispirazione: “4 mosche di velluto grigio” è uscito nel 1971, quando il regista romano iniziava a farsi conoscere (i suoi due lavori precedenti, “L'uccello dalle piume di cristallo” e “Il gatto a nove code”, avevano avuto un ottimo riscontro) ma ancora non era considerato il Maestro del brivido come sarà dopo un altro suo film torinese, il capolavoro “Profondo rosso” del 1975.

«Non m’interessava – ha dichiarato Argento parlando di questo film del '71 – realizzare un giallo classico, il mio desiderio era quello di mescolare i generi, di provare a spingere un po’ piú in là la ricerca di un mio stile personale».

La trama, per chi non la sapesse ancora, è questa: Roberto Tobias, un giovane musicista interpretato da Michael Brandon, viene pedinato per giorni da un uomo misterioso e una sera decide di affrontarlo, finendo con ucciderlo accidentalmente. Qualcuno ha però visto tutto e inizia a perseguitare Roberto con messaggi e fotografie. Nel cast anche Mimsy Farmer e un sorprendente Bud Spencer.

L'uscita in sala, grazie alla distribuzione di CG Entertainment in collaborazione con Cat People, grazie a Surf Film, con il biglietto al prezzo speciale di 3,50 € (l'elenco delle sale sarà pubblicato a ridosso): un'occasione imperdibile per ammirare su grande schermo e con una pulizia che forse l'immagine non aveva neanche in origine le tante location torinesi scelte per le riprese.

Quali sono? Impossibile elencarle tutte, sarà bello anche scoprirle guardando il film, che si apre in un giardinetto pubblico dove il protagonista si ferma (i giardini si trovano tra le vie Cernaia, Stampatori, San Dalmazzo e Bertola), poi si vede l'Auditorium Rai di via Rossini, la galleria Umberto I, un palazzo di via Duchessa Jolanda, galleria Subalpina, il Caffé Mulassano e altro ancora. Un caso curioso è quello del teatro abbandonato dove si svolge una scena cruciale: se l'interno è stato girato addirittura a Spoleto, l'esterno è quello molto riconoscibile del Conservatorio Giuseppe Verdi di piazza Bodoni. Le magie del cinema.

“4 mosche di velluto grigio” è nato da un soggetto di Argento, Luigi Cozzi e Mario Foglietti ed è accompagnato dall’indimenticabile colonna sonora del premio Oscar Ennio Morricone. L’intervento di color correction è stato realizzato con la supervisione del direttore della fotografia Luciano Tovoli.

In programma non solo il ritorno al cinema ma anche l'uscita prossimamente in home video in un cofanetto esclusivo da collezione con il disco 4K, il Blu Ray e altri contenuti esclusivi.

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