Cerca

Allenare la memoria

Dimenticare è normale: il cervello non è un hard disk. Ecco come allenare la memoria per ricordare meglio

In un mondo sovraccarico di informazioni, il nostro cervello è progettato per selezionare cosa ricordare, un neuroscienziato propone il metodo MEDIC per affinare questa capacità

Dimenticare è normale: il cervello non è un hard disk. Ecco come allenare la memoria per ricordare meglio

Ti è mai capitato di entrare in una stanza e dimenticare perché sei lì? O di non ricordare un nome appena sentito? Tranquillo, non c'è nulla di strano. Dimenticare è parte integrante del modo in cui funziona il nostro cervello. In un'era dominata da notifiche, email e stimoli continui, l'idea di dover ricordare tutto è opposta alla natura stessa del nostro organo più complesso: il cervello è, infatti, progettato per dimenticare.

A sostenere questa tesi è il neuroscienziato Charan Ranganath, direttore del Dynamic Memory Lab all'Università della California. I suoi studi rivelano che ogni giorno assorbiamo l'equivalente di oltre 34 gigabyte di dati, quasi 12 ore di informazioni. Il problema? Il cervello umano non è un hard disk. Già negli anni '50, lo psicologo George Miller stimava che la nostra capacità di gestire informazioni si limiti a circa sette elementi alla volta. Oggi, si ritiene che siano addirittura meno: appena tre o quattro. Dimenticare è, quindi, assolutamente normale. Ma come possiamo allora allenare la memoria?

Ranganath sfata il mito dell'iper-memoria. Non dobbiamo sforzarci di ricordare tutto, ma solo ciò che conta. La memoria funziona per selezione: ciò che è rilevante o inaspettato ha maggiori probabilità di restare impresso. Il vero problema sorge quando focalizziamo l'attenzione sul dettaglio sbagliato al momento sbagliato.

Per allenare efficacemente la memoria, lo scienziato propone il metodo MEDIC, un acronimo semplice ma potente:

  • M come Meaning (significato): collega ciò che vuoi ricordare a qualcosa di personale. Rendilo significativo per te.

  • E come Error (errore): non temere di sbagliare. L'atto di correggere un errore aiuta a fissare meglio i concetti.

  • D come Distinctiveness (unicità): rendi i ricordi visivamente o emotivamente "speciali". Ciò che è unico si distingue e si ricorda più facilmente.

  • I come Importance (importanza): emozioni forti o una sana curiosità rafforzano la memoria. Dai peso a ciò che impari.

  • C come Context (contesto): rievoca l'ambiente in cui hai vissuto qualcosa per riattivare il ricordo. Il contesto può agire da "gancio" mnemonico.

In sintesi, una regola d'oro per una memoria più efficiente è ridurre il carico di informazioni. Come fare? Con tecniche come il chunking, che consiste nel raggruppare i dati in blocchi significativi. Non è una questione di quantità, ma di qualità: meno informazioni, più mirate e organizzate in modo intelligente. Il tuo cervello ti ringrazierà, e tu potrai vivere meglio nel presente, senza l'ansia di dover memorizzare ogni singolo dettaglio.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.