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Estate
07 Luglio 2025 - 14:20
Con l’arrivo della bella stagione cresce la voglia di passare più tempo all’aperto, anche per chi vive in città. Spesso, balconi e terrazzi diventano piccoli angoli verdi o spazi dove organizzare cene tra amici. Sempre più persone, infatti, scelgono di cucinare all’esterno utilizzando barbecue portatili o piastre da tavolo, ormai molto compatti e pratici.
Tuttavia, vivere in condominio comporta delle responsabilità verso i vicini: fumi, odori e rumori possono trasformare un momento conviviale in una fonte di disturbo. Ma quindi, è davvero possibile cucinare sul balcone? E cosa prevede la legge?
Dal punto di vista legale, balconi e terrazzi fanno parte della proprietà individuale dell’abitazione, quindi – in assenza di divieti specifici – ogni proprietario ha diritto a utilizzarli liberamente, compreso per cucinare. Tuttavia, bisogna sempre rispettare le eventuali restrizioni previste dal regolamento condominiale, che in alcuni casi può vietare espressamente l’uso di barbecue o fornelli all’esterno.
Inoltre, anche se il regolamento condominiale non vieta esplicitamente la cottura sul balcone, la legge impone comunque alcune regole. In particolare, l’articolo 844 del Codice Civile vieta l’emissione di fumi, odori o rumori che superino la normale soglia di tollerabilità, cioè che compromettano il benessere o il diritto al quieto vivere dei vicini.
Questo significa che cucinare sul balcone è ammesso purché non diventi un’abitudine molesta. Una grigliata occasionale, ben gestita e senza eccessi, di norma è tollerata. Diverso è il caso di fritture quotidiane o barbecue rumorosi che disturbano costantemente il vicinato.
Per evitare problemi, è buona norma posizionarsi il più lontano possibile dai balconi adiacenti o dai muri confinanti, e preferire dispositivi poco invasivi, come barbecue elettrici a bassa emissione.
Un’altra questione da non sottovalutare riguarda l’aspetto estetico del palazzo. Gli articoli 1120 e 1122 del Codice Civile stabiliscono che non si possono apportare modifiche che alterino il decoro architettonico dell’edificio, nemmeno in aree di proprietà esclusiva. Quindi, installare barbecue in muratura o strutture ingombranti sul terrazzo potrebbe non solo richiedere l’approvazione dell’assemblea condominiale, ma anche risultare vietato.
In caso non si rispettino queste regole, chi cucina sul balcone senza rispettare i limiti previsti può essere costretto a interrompere immediatamente l’attività, ma nei casi più gravi rischia anche sanzioni, richieste di risarcimento danni e, se i disagi diventano ricorrenti, denunce per disturbo della quiete pubblica.
È quindi possibile godersi una cena all’aperto, magari con un barbecue elettrico o una piastra portatile, a patto di non infastidire chi vive accanto. Bastano pochi accorgimenti per trasformare il proprio spazio esterno in un piccolo angolo di relax… senza creare e avere problemi di vicinato.
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