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museo del risorgimento

Da Picasso a Hemingway: il viaggio visivo nella storia del Novecento attraverso la collezione Bachelot

Dai miti ai volti comuni, novanta scatti in mostra che esplorano emozioni e società attraverso la fotografia

Da Picasso a Hemingway: il viaggio visivo nella storia del Novecento attraverso la collezione Bachelot

Due dei 90 ritratti in mostra al Museo del Risorgimento

I coniugi Florence e Damien Bachelot hanno raccolto, in una ventina d’anni, un migliaio di immagini di tipo umanistico, sociale e documentario. Immagini che raccontano la storia della fotografia del Novecento. Una collezione nata quasi per caso - «non abbiamo mai voluto creare una collezione. Per molto tempo, con mia moglie, non siamo stati consapevoli del fatto che lo stavamo facendo - ha dichiarato Damien - iniziata come raccolta aziendale, creata con i soci di Damien, proseguita con Florence e diventata, invece, una delle più importanti collezioni private francesi ed europee. Di lì provengono le 90 immagini che compongono la mostra “Ritratti. Collezione Florence e Damien Bachelot”, inaugurata giovedì 10 luglio al Museo Nazionale del Risorgimento di Torino (rimarrà allestita fino al 5 ottobre prossimo), promossa dall’Associazione culturale Imago Mundi e curata da Tiziana Bonomo. Una rassegna articolata in quattro sezioni tematiche: Miti, Emozioni, Società e Attualità.

Ritratti sono quelli iconici con protagonista Pablo Picasso che assiste ad una corrida, firmato da Brian Blake; i ritratti dei bambini, figli di immigrati italiani negli Stati Uniti, colti dall’obiettivo di Lewis Hine, che nella prima metà del Novecento utilizzò la fotografia come strumento di denuncia sociale, per raccontare il lavoro minorile. I ritratti degli homeless d’America testimoniati da Paul Graham o i due ritratti agli opposti di Nan Goldin, i volti famosi, come Audrey Hepburn, Ernest Hemingway. C’è anche un raro lightbox con dentro Brigitte Bardot, firmato da Elio Sorci, noto fotografo della “Dolce Vita”. Accanto a questi i ritratti di gente comune immortalati da grandi maestri come Dorothea Lange, Saul Leiter, William Klein, Susan Meiselas, Elliott Erwitt e Mohamed Borouissa. In mostra anche un video che sintetizza un patrimonio dei 17 mila documenti fotografici custoditi dal Museo del Risorgimento.

Tra i soggetti emergono i ritratti della Contessa di Castiglione che fu la prima nell’800 ad usare la fotografia per propagandare il proprio fascino. «Il ritratto - dicono gli organizzatori - ci avvicina, ci interroga, ci invita al dialogo, creando nuovi momenti segnati dall’impatto di ciò che la semplice contemplazione può suscitare in noi, si presenta come un’occasione per riscoprire lo sguardo degli altri come un respiro, uno specchio di ciò che siamo».

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