Cerca

Anteprima

«Sì, ho messo Lillo in carcere ma è “Tutta colpa del rock”»

Sabato 9 e domenica 10 agosto appuntamento al cinema (poi torna dal 28 del mese) con il film diretto dal torinese Andrea Jublin

"Tutta colpa del rock": la commedia musicale con Lillo diretta dal torinese Jublin

Una scena della pellicola

Sabato 9 e domenica 10 agosto anteprima speciale (il film uscirà regolarmente in sala il 28 del mese) per “Tutta colpa del rock”, commedia a base di musica scritta e interpretata da Lillo, con Elio, Maurizio Lastrico e molti altri nel cast e diretta dal torinese Andrea Jublin. Un chitarrista rock di insuccesso finisce in carcere e per non deludere la figlia per l'ennesima volta si inventa un laboratorio musicale con cui partecipare a un importante concerto: a Torino sarà proiettato nei cinema Ideal, The Space e Uci.

Andrea, ha già lavorato in passato con Lillo ne “Gli Addestratori”, come è entrato in questo progetto?

«La sceneggiatura era già scritta ma insieme a Lillo l'abbiamo modellata per quello che serviva secondo noi: volevo dare un'impronta più marcata sulle relazioni personali, sul suo rapporto con la figlia. Era importante che fosse lei il motore delle sue azioni, emotivamente: il tema è cosa siamo disposti a fare per le persone cui vogliamo bene?».

Il film è una commedia divertente ma mantiene un tono malinconico in alcuni momenti: è stato difficile trovare l'equilibrio?

«Era proprio quello l'obiettivo. Abbiamo cercato un equilibrio fragile ma necessario: non rinunciare mai al sorriso, anche mentre raccontiamo la solitudine, l’illusione, la mancanza di prospettive. Si ride molto nel film ma si pensa anche un po', non mi piacciono i film che puntano solo a far ridere e basta».

Com'è dirigere un personaggio così amato e riconoscibile come Lillo?

«Lui è molto generoso, arriva sul set sempre contento e propositivo, è molto bello anche umanamente lavorare con lui. Qui serviva qualcosa in più del solito, volevo andare un po' più a fondo nei personaggi e inserirlo in un progetto più corale: ci sono scene anche non tipicamente “lillesche”, diciamo».

Avete coinvolto un ampio cast, come lo avete messo insieme?

«Elio è stata una sorpresa: anche sul set ha una simpatia irrefrenabile, lo metti davanti alla macchina da presa ed è subito una persona a cui senti di volere bene, in qualche modo. Ho davvero lavorato bene con tutti, io sono molto attento alle prove, vengo dal teatro e quando ho attori così bravi sono felice. Anche chi ha un personaggio non gigantesco ha portato qualcosa di importante».

Progetti futuri, magari a Torino dove manca da un po'?

«Vero, manco da un po' e mi piacerebbe moltissimo tornare per un film. Ci sono stato per le riprese della serie “Il nostro Generale” su Dalla Chiesa, un progetto anomalo per me ma molto formativo, anche per i tempi di lavorazione. Mi piacerebbe molto anche dirigere di nuovo un film scritto da me, negli ultimi anni è capitato che mi affidassero storie altrui: è una sfida sempre bella, ma ho tante idee che vorrei raccontare, speriamo presto».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.