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Intanto al Lido
28 Agosto 2025 - 06:16
Paolo Sorrentino e Toni Servillo
Dopo “Il Divo”, “La grazia”: ancora una volta Paolo Sorrentino sceglie Torino per girare un suo film, e più che mai stavolta la città è protagonista importante e visibile, citata e non solo inquadrata, come invece avveniva nel film del 2008 dedicato a Giulio Andreotti, in cui era scelta solo per la somiglianza di alcuni palazzi sabaudi con la Roma istituzionale.
Sono molti gli scorci di città e dintorni che si vedono, per i torinesi tutti facilmente riconoscibili: da Palazzo Chiablese, i suoi cortili e i suoi interni, al Castello di Moncalieri (nel suo cortile si svolge una delle scene più significative) fino al carcere Lorusso e Cutugno, le Vallette, che torna in ben due occasioni (fondamentale per tutto questo il supporto di Film Commission Torino Piemonte, che in questo modo festeggia al meglio i suoi primi 25 anni di attività).
Scorci che ieri sera tutto il Lido ha potuto ammirare durante la prima della Mostra del Cinema di Venezia aperta proprio dal regista napoletano cui la platea ha riservato applausi e gradimento. «La grazia è un film d’amore – spiega Sorrentino – il motore inesauribile che determina il dubbio, la gelosia, la tenerezza, la commozione, la comprensione delle cose della vita, la responsabilità. L’amore per una moglie e una figlia ma anche in senso più ampio: per le istituzioni, per il diritto, per un modo di fare politica che purtroppo è sempre più raro». La trama era stata tenuta segretissima fino al momento della prima veneziana, un’operazione non semplice ma perfettamente riuscita.
Toni Servillo interpreta Mariano De Santis, un presidente della Repubblica ormai alla fine del suo mandato che si divide tra riflessioni sul suo futuro da pensionato, sulla vita passata e su alcune decisioni difficili da prendere: la firma a una discussa legge sull’eutanasia e due richieste di grazia per detenuti.
Si tratta del settimo film che Servillo e Sorrentino girano insieme, una collaborazione culminata ovviamente nel premio Oscar vinto con “La grande bellezza”, ma che non accenna a voler finire: «La vita ha deciso che ci facessimo del bene reciproco», confessa l’attore. Un film anche molto divertente e sorprendente per diversi aspetti, come la presenza del rapper Gué Pequeno, che appare anche come attore e di cui si sente molte volte la canzone “Le bimbe piangono”: «Me lo ha fatto scoprire mia moglie, lo trovo molto simpatico e con un fondo doloroso che me lo ha reso molto vicino. Capisco solo il 10 per cento di quel che canta, per ragioni anagrafiche, ma mi piace davvero molto», confessa il regista napoletano.
Ne “Il Divo”, oltre alle ambientazioni comuni, c’era anche lo stesso attore protagonista: «Sono due personaggi diversi, questo presidente e Giulio Andreotti», commenta Servillo paragonando i due lavori. «Due ruoli non facili da interpretare, ma non credo ne esistano in effetti: la cosa più difficile era rendere credibile il percorso che fa, quando scopre il suo soprannome di “cemento armato”, l’inizio in lui un lento tentativo di cambiamento».
Non solo luoghi e ispirazioni, da Torino per impreziosire “La grazia” arrivano anche alcuni attori del cast: Roberto Zibetti è il segretario del Presidente, presenza costante nelle scene di rappresentanza, ma a sorprendere (e prendersi la scena) è soprattutto Linda Messerklinger, bravissima nel ruolo di una delle due persone a cui Servillo potrebbe concedere il perdono. Un suo duetto con Anna Ferzetti, che nel film è figlia e consigliera del presidente, sa emozionare come pochi altri momenti dell’intera visione. In uscita il 15 gennaio 2026 (PiperFilm).
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