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intervista
04 Settembre 2025 - 08:52
Silvia Mezzanotte insieme a Carlo Marrale
Correva l’anno 1975 quando il mondo della musica scopriva i Matia Bazar grazie al successo di “Stasera… che sera”. A mezzo secolo esatto da quel successo, Silvia Mezzanotte che con il gruppo genovese ha condiviso 17 anni di storia tra il 1999 ed il 2016, è attesa a Caramagna Piemonte nell’area concerti il prossimo venerdì 26 settembre, in coppia con lo storico chitarrista della band ligure, Carlo Marrale in una serata condotta da Maurizio Scandurra. Non un semplice live, ma un racconto, che ripercorre la nascita delle canzoni svelandone i segreti. Si tratta della data di apertura, unica nel Nord Italia, che darà inizio a al tour celebrativo. L’occasione per riascoltare dal vivo pezzi celeberrimi; da “Ti sento” a “Vacanza romane”, senza dimenticare “Messaggio d’amore”, canzone che trionfò al Festival di Sanremo, segnando anche il debutto della cantante emiliana nel gruppo.
Quali sentimenti evoca in lei questo concerto?
«Sono particolarmente orgogliosa di affrontare il tour con Carlo Marrale. L’unica persona che può dire di aver attraversato per intero la storia dei Matia Bazar e che sa come sono nate le canzoni, avendole anche scritte. A Torino e in Piemonte torno sempre volentieri».
Come si è avvicinata al gruppo ligure?
«Vengo dal piano bar ho fatto la classica gavetta, e i Matia hanno sempre fatto parte del mio repertorio. Nel 1999 mi chiamò Giancarlo Golzi e così fui scelta».
Nel 2002 arriva la vittoria a Sanremo. Che ricordo ne ha?
«Non fu un successo inatteso, anche perché, man mano che passavano le serate, eravamo sempre nelle classifiche, tra i primi dieci, quindi nella cinquina. Quando arrivò la notizia della vittoria era col mio truccatore e cominciammo a fare salti sul letto come bambini».
Cosa ne pensa delle polemiche che hanno coinvolto il gruppo?
«Non sono novità. Antonella Ruggiero ha sempre detto queste cose. La capisco».
Cosa ha portato di nuovo Silvia Mezzanotte nel gruppo?
«Non ho cercato di imitare Antonella Ruggiero con le sue sperimentazioni. Ho portato la band su un territorio più romantico».
Mezzo secolo da “Stasera che sera”. Come vive questo anniversario?
«Sono orgogliosa di far parte della storia di questo gruppo, anche nello specifico, “Stasera che sera” non è tra le canzoni che preferisco. In questo caso si ripercorre la storia dei Matia Bazar, non la mia».
È impegnata anche nel progetto Silvia Mezzanotte canta Mina. Sensazioni?
«Mina è una grande cantante, ma il mio non è un omaggio, in questo ho seguito le indicazioni di Massimiliano Pani. Non ho avuto un ritorno diretto da Mina».
Tornerebbe a Sanremo?
«Dipende dal progetto. Di solito si va avendo qualcosa di nuovo. Comunque, perché no? Nell’ultimo Festival, Giorgia è stata derubata della vittoria. Tra voci nuove ammiro Angelina Mango».
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