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mostra del cinema di venezia

Valeria Bruni Tedeschi all'anteprima mondiale di "Duse": "Ho immaginato che lei fosse una mia amica..."

L'attrice torinese (sorella di Carla) incarna la diana negli ultimi anni, tra verità, fragilità e ombre

Valeria Bruni Tedeschi all'anteprima mondiale di "Duse": "Ho immaginato che lei fosse una mia amica..."

Valeria Bruni Tedeschi nei panni di Eleonora Duse

Uno dei giorni più attesi alla Mostra del cinema di Venezia (82), almeno per il cinema italiano (e torinese ancor più), è arrivato: l’anteprima mondiale di “Duse”, il film di Pietro Marcello dedicato alla divina attrice del teatro del secolo scorso, interpretato da una bravissima — più che mai, probabilmente, vista la difficoltà dell’impresa richiesta — Valeria Bruni Tedeschi, è stato accolto da lunghi applausi e molti apprezzamenti. «Ancora prima di scrivere una sola parola di copione, ho capito che lei doveva essere la protagonista», confida il regista. L’attrice torinese, che ha dichiarato nei giorni scorsi di essere al lavoro su un prossimo progetto come regista che si girerà nella sua città natale, è apparsa particolarmente emozionata nell’incontrare pubblico e critica dopo un’impresa quasi inarrivabile: dare volto e voce alla più grande di tutte.

«Quando da ragazza studiavo recitazione, lei era un mito, un modello unico: era riuscita ad anticipare il grande cambiamento che ha vissuto un secolo fa il nostro mestiere, lei cercava la verità», racconta Bruni Tedeschi. «Quando Pietro mi ha chiamato mi sono come riconnessa immediatamente con quegli anni, ho letto e studiato molto, come facevo quando ero una giovane attrice, e ho cercato in qualche modo di diventarle amica».

Il film si concentra sugli ultimi anni della sua carriera, sul declino e gli anni tra la fine della Prima guerra mondiale e l’avvento di Mussolini. «Lei non era dalla parte del regime ma si era in qualche modo avvicinata, si era convinta — per ingenuità o presunzione — di poter ottenere qualcosa da lui, di poter andare contro la brutalità del fascismo e di vincere, invece no. Ma tutti possiamo sbagliare, fa parte dell’essere umano: i personaggi perfetti non sono interessanti da raccontare».

Per affrontare, come da sue parole, uno dei ruoli più difficili della sua carriera, ha dovuto fare un lavoro speciale: «La sento molto familiare perché il lavoro è ossigeno anche per me, per entrambe il nostro mestiere di attrice è fondamentale per vivere. Lei era anche molto conosciuta per i suoi pianti: oggi sembra che siano i forti che devono vincere, è importante mostrare anche una fragilità. L’arte è uno strumento forte di pace, lo credo fortemente», conclude l’attrice. “Duse” uscirà al cinema il prossimo 18 settembre con PiperFilm.

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