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Lancette da spostare

Attenzione, cambia l'ora. Ma perché dobbiamo farlo e a che serve?

Le origini dell'ora legale, la folle proposta della Rivoluzione Francese, i motivi economici

Attenzione, cambia l'ora. Ma perché dobbiamo farlo e a che serve?

Attenzione alle lancette dell'orologio! Per quanto suoni strano, ormai, dirlo: la nostra vita è infatti essenzialmente scandita dagli orologi di smartphone e computer, che per fortuna si aggiornano in automatico. Dunque non può capitare - o è difficile - che uno dimentichi di adeguarsi all'ora legale o a quella solare. Ora solare che sta per tornare. Ma quando dobbiamo cambiare l'ora? E cosa comporta? E, soprattutto, perché dobbiamo farlo?

Alle 3 di notte, lancette indietro

Il cambio dell'ora, che ci riporta all'ora solare, scatterà in questo weekend, per l'esattezza alle 3 in punto della notte fra sabato 28 e domenica 29. Le lancette torneranno indietro di un'ora, regalandoci quindi un'ora di sonno in più.

Come nasce l'ora legale

L'ora legale è stata introdotta in Italia per la prima volta nel 1916 durante la Prima Guerra Mondiale come misura temporanea per risparmiare carbone e carburante. In seguito, è stata nuovamente adottata durante la Seconda Guerra Mondiale e in varie occasioni negli anni successivi per scopi simili, come il risparmio energetico.

L'uso regolare e continuativo dell'ora legale in Italia è stato stabilito più tardi. Nel 1966, è stata adottata una legge (Legge n. 317 del 31 marzo 1965) che ha istituito l'uso dell'ora legale come pratica annuale durante il periodo estivo. La legge ha stabilito che l'orario legale sarebbe stato in vigore dall'ultima domenica di marzo all'ultima domenica di ottobre.

L'idea rivoluzionaria

Nella realtà, però, pare che l'idea di questa "ora legale", in un'epoca in cui non è che gli orologi fossero proprio un prodotto di massa, risalirebbe alla Rivoluzione Francese e a quella americana. Benjamin Franklin, inventore del parafulmine e padre fondatore degli Stati Uniti, nel 1784 avanzò una proposta decisamente originale: obbligare la gente ad alzarsi prima, per sfruttare la luce del sole. La sua idea consisteva in "sveglie cittadine" all'alba, ossia salve di cannone. Poi, il passo successivo, questa volta per indurre la gente ad andare a dormire prima, sarebbe stato di razionare le candele e introdurre il divieto di circolazione notturna.

Ora legale
Follia o boutade? Difficile dirlo: la ratio dello scienziato e politico americano pare che fosse quella di adeguarsi ai ritmi (disumani) imposti dalle sempre più diffuse fabbriche. Per fortuna, non se ne fece nulla.
Parecchio tempo dopo, nel 1907, fu l'inglese William Willett a proporre l'adozione di una sorta di "ora legale", che arrivò nel 1916, in tempo di guerra, sia nel Regno Unito sia, come abbiamo già visto, in Italia.
A cosa serve l'ora legale?
Il motivo dell'adozione dell'ora legale è sostanzialmente economico: se nel 1916, in piena guerra, serviva a razionare l'uso del carbone e altre risorse energetiche, nell'epoca moderna si presumeva che durante i mesi estivi, grazie all'ora legale, con più luce naturale durante la giornata, si riduce la necessità di utilizzare l'illuminazione artificiale. Ciò comporta un risparmio energetico significativo e contribuisce a ridurre i costi di elettricità.
In pratica, spostando l'orario legale in avanti, le persone sfruttano meglio la luce del giorno, riducendo la necessità di accendere le luci nelle case e nei luoghi di lavoro. Ciò è particolarmente importante in un periodo in cui l'illuminazione rappresenta una parte significativa del consumo energetico.
Secondo alcune indicazioni, inoltre, la maggiore esposizione alla luce naturale durante la giornata può avere benefici per il benessere e la salute, come un miglioramento dell'umore e una riduzione dell'incidenza di disturbi legati alla carenza di luce solare.
In realtà, il dibattito sulla sua utilità o meno è ancora aperto e di tanto in tanto c'è chi ne propone l'abolizione. Nel frattempo, occhio agli orologi in questo weekend.
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