l'editoriale
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30 ottobre 1938
28 Ottobre 2023 - 21:50
Aiuto, arrivano gli alieni! Ma è un programma radio
Alla radio lo speaker annuncia che è in corso un attacco alieno. Voi come reagireste? In America, il 30 ottobre 1938, la gente fu colta dal panico: si riversò nelle strade e cercò una via di scampo. Eppure, si trattava soltanto di un programma radiofonico, adattamento realistico del romanzo “La guerra dei mondi”. L’interpretazione dell’attore Orson Welles fu così coinvolgente da indurre molte persone, ignare della trama del romanzo, che gli eventi che stavano ascoltando fossero veri. L’adattamento della storia, infatti, simulava un notiziario radiofonico.
Welles, che era anche il regista nonché il produttore del programma, non aveva previsto le reazioni di terrore isterico cui si abbandonò il popolo americano. Se ne andò tranquillamente a teatro e, per la strada, avrebbe visto scene di tutti i tipi: gente che correva senza una meta, che implorava pietà, che cercava delle armi. I centralini telefonici sarebbero stati presi d’assalto da persone in preda al panico, che chiedevano dove fossero i rifugi o, semplicemente, chiedevano di poter parlare per l’ultima volta con la propria amata. Addirittura, qualcuno si sarebbe suicidato. Una psicosi collettiva, un timore “millenarista”, in attesa dell’arrivo imminente degli alieni distruttori. Ma è poi vero? La psicosi, diventata un caso da manuale e narrata in una moltitudine di saggi e libri dedicati alla storia dei mezzi di comunicazione, fu davvero tale? Oppure, quella sera, semplicemente non avvenne nulla? Ci sono opinioni discordanti in proposito.
C’è infatti chi sostiene che la vicenda non fosse stata altro che una operazione di intelligence, per osservare la reazione delle masse di fronte ad un attacco – alieno nella finzione, nazista nella realtà ipotetica in quanto il programma andò in onda un anno prima dello scoppio della guerra mondiale – condotto dal cielo sulla nazione americana. Ma vi è anche chi ha osservato come la notizia dell’isteria collettiva possa essere a sua volta una notizia falsa.
Una “fake news” nella “fake news”. Infatti, la radio all’epoca era sì diffusa, ma non così tanto da generare un panico collettivo in milioni di ascoltatori. Tutto sarebbe dunque andato come sempre: la gente ascoltò il notiziario finto, forse qualcuno lo interpretò male, ma tutto finì lì. Perché effettivamente a che pro cercare rifugio da navi aliene intenzionate a distruggere il pianeta?
Dunque, secondo questa interpretazione, la “Guerra dei mondi” entrò nella storia più per la pubblicità che ne diedero i giornali che per l’effetto che ebbe sulla folla. Lo stesso Orson Welles avrebbe a tal proposito condotto sapientemente la “campagna pubblicitaria al contrario”, per indurre gli spettatori ad ascoltare il suo programma radiofonico confezionando la più singolare bufala della storia. Un indizio? Il film “Quarto potere” dello stesso Welles, di poco successivo, avrà come uno dei temi principali proprio la manomissione dell’informazione.
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